Lettere di Santa Caterina: "Le metafore fantasiose di una ragazza ribelle"

La presentazione del primo volume dell’Epistolario, le parole del cardinale "La parola di Dio sotto forma di lettera, come Paolo nel Nuovo Testamento" .

Lettere di Santa Caterina: "Le metafore fantasiose di una ragazza ribelle"

Lettere di Santa Caterina: "Le metafore fantasiose di una ragazza ribelle"

La figura, il pensiero e la vita di Caterina da Siena ricostruiti attraverso le sue lettere. Sono 386 in tutto e saranno raccolte e pubblicate in una nuova edizione critica suddivisa in cinque volumi. Il primo è stato presentato ieri pomeriggio a Palazzo Patrizi, nel corso di un evento curato dall’Accademia degli Intronati, attorno al quale si è stretta quella fitta rete di collaborazioni che ha reso possibile avviare questo lavoro.

L’edizione di questo ‘Epistolario’ è curata da Attilio Cicchella, Francesca De Cianni, Cristina Dusio, Silvia Serventi, con il commento storico a cura di Nelly Helmy Mahmoud e Damien Ruiz. Studio linguistico a cura di Vincenzo D’Angelo e coordinamento di Antonella Dejure.

"Abbiamo voluto fortemente questa presentazione a Siena – ha sottolineato Umberto Longo, direttore dell’Istituto storico italiano per il medio evo – per il profondo legame tra Caterina e la sua città. Il progetto è arrivato a questo punto grazie alla convergenza di diverse istituzioni che adesso dobbiamo portare avanti in questa nostra avventura".

A coordinare gli ospiti e i relatori è stato l’archintronato Roberto Barzanti. "Caterina ha sempre usato metafore fantasiose – ha detto – con il suo impeto nel parlare. Il suo appello ai poteri, in primo luogo quelli della Chiesa, e la sua disponibilità verso i poveri e gli emarginati sono due aspetti che rappresentano una costante di questa straordinaria ragazza ribelle".

A portare i suoi saluti, anche il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena: "Il genere epistolario ha scandito da sempre la parola di Dio. Pensiamo alle lettere di Paolo che fanno parte del Nuovo Testamento. Era un modo di raccontarsi". "Un lavoro importante e necessario – ha sottolineato il rettore dell’Università Roberto Di Pietra – per un epistolario che merita una profonda conoscenza".

Padre Alfredo Scarciglia, della Provincia Romana di Santa Caterina da Siena, si è soffermato sulle difficoltà di un lavoro complesso, che ha richiesto dedizione, mentre Gabriella Piccinni e Isabella Gagliardi, delle università di Siena e di Firenze, hanno approfondito alcuni aspetti del lavoro svolto e il profilo storico che ne viene ricostruito. "Caterina è un personaggio di portata universale – ha sottolineato la professoressa Piccinni, ordinaria di Storia Medievale – che viene spesso descritto come scomodo per la Chiesa. Ma anche per la sua città, nella quale lotta per vivere come voleva. Caterina si schiera nella lotta politica e usa appoggi politici per portare avanti i progetti che le stanno a cuore".

Riccardo Bruni