Letta e il modello Siena, De Mossi pensa al bis

Il neodeputato: "Ho vinto perché avevo con me Conte, Calenda e Renzi". Il sindaco: "Io guardo al 60% della Chiassai a Montevarchi"

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Enrico Letta, neodeputato del collegio Toscana 12 nonché segretario del Pd, per calmare le acque in vista dei ballottaggi a Roma e Torino, invita a copiare il ’modello Siena’. "Penso che dobbiamo allargare la coalizione - ripete come un mantra con la mente rivolta alle elezioni politiche - e copiare il modello Siena. Abbiamo vinto nel collegio e avevo dentro Conte, Calenda e Renzi, oltre ad Articolo Uno e la Sinistra Italiana che mi hanno dato una grande mano. È stata una coalizione che ha funzionato, abbiamo vinto, senza distinguo o screzi". Enrico Letta ha telefonato a tutti, dopo la vittoria, a ogni pezzo di questa coalizione plurale. E mentre il segretario del Pd pensa alle elezioni politiche del 2023, a Siena i risultati sono letti soprattutto nell’ottica delle amministrative dello stesso anno.

Guglielmo Picchi, commissario della Lega e infaticabile spin doctor della campagna di Tommaso Marrocchesi Marzi, ha già ’incoronato’ De Mossi come "sindaco per i prossimi sette anni". Il diretto interessato indica il modello Chiassai per tentare il bis. "Ringrazio per l’endorsement l’onorevole Guglielmo Picchi, ma non si è sindaci per incoronazione. Decidono gli elettori, noi cercheremo di andare in fondo al nostro mandato per poi lasciar giudicare i senesi".

Anche spostando la domanda sulla ricandidatura, si ottiene la stessa risposta. "Io sono civico - replica De Mossi - credo ci sarà bisogno di un tavolo sull’argomento candidature a sindaco. Guardate cosa ha fatto Silvia Chiassai a Montevarchi, la prova che il voto è legato a come amministri. Ci sono due tipi di flussi elettorali: il primo è quello nazionale, il secondo è la scelta del candidato. Per un sindaco già eletto, tutto dipende da come ha amministrato".