Il test e lo studio dell’italiano sono finiti nell’occhio del ciclone dopo l’apertura dell’inchiesta sull’esame di cittadinanza del calciatore Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia. Mentre proseguono le indagini della magistratura sul caso, l’Ateneo per stranieri senese preferisce commentare soltanto con poche parole l’accaduto. Ribadendo che la questione non lo riguarda.
"In questo momento ci sono delle indagini in corso per cui saranno queste a dare delle risposte", afferma il Rettore dell’Università per Stranieri di Siena Pietro Cataldi. E poi precisa: "Noi non siamo mai stati contattati per svolgere l’esame nella nostra sede". Intanto i corsi nell’Ateneo senese sono già al via e il bilancio delle immatricolazioni è più che positivo. "Il numero degli immatricolati è lo stesso dello scorso anno, per cui siamo molto soddisfatti – spiega il Rettore – Ci sono ovviamente meno studenti stranieri, ma molti dal Sud Italia e da tutta la Toscana".
Le lezioni inoltre dalla prossima settimana torneranno anche in aula. "Riprenderemo il 28 settembre – prosegue – Alcune lezioni resteranno online per un problema di capienza delle aule. Per le lauree magistrali i corsi saranno tutti in presenza, mentre per le lauree triennali la didattica sarà in aule per alcune lezioni, come quelle di lingua, le altre resteranno a distanza. Ovviamente tutti i corsi potranno essere seguiti dagli studenti anche online".
Diversa invece la situazione per i corsi di italiano, dove l’attuale emergenza sanitaria non permette l’arrivo di studenti stranieri. "Dagli Stati Uniti e dalla Cina adesso non è possibile arrivare per cui la maggior parte delle lezioni di italiano si svolgono a distanza, anche se abbiamo dei piccoli gruppi di frequentanti. Speriamo che si possa ripartire almeno da anno nuovo". Stesso problema riguarda anche il programma Erasmus, una risorsa molto importante soprattutto per chi studia le lingue. "Sia le partenze che gli arrivi al momento sono sospesi – afferma il Rettore – Speriamo di poter riprendere presto, anche perché c’è grande voglia da parte degli studenti di proseguire gli scambi, non c’è terrore".
Veronica Costa