CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

"Lasciato da mia moglie, mi uccido". Agente salva la vita a camionista

L’uomo voleva lanciarsi dal ponte di Petriolo: il vice sovrintendente Giusti lo tiene al telefono e invia i soccorsi

"Lasciato da mia moglie, mi uccido". Agente salva la vita a camionista

Le pattuglie della Polizia Stradale di Grosseto e Siena sono intervenute nell’area del Doccio per salvare un camionista che voleva farla finita

"La mia compagna mi ha lasciato, voglio farla finita". Quando il vice sovrintendente della Polizia Stradale di Grosseto, Giorgio Giusti, ha ricevuto la telefonata choc di un camionista in viaggio sulla Ss223, ha subito compreso la gravità della situazione. L’uomo dall’altra parte della cornetta era chiaramente sconvolto. E pronto a mettere in atto il gesto estremo, che aveva appena annunciato mentre viaggiava da Grosseto in direzione di Siena. "Al primo viadotto che trovo, accosto – le parole del camionista disperato – e mi butto giù". Così l’agente Giusti non ha perso tempo e con voce calma e rassicurante ha avviato un’intensa conversazione con l’aspirante suicida. Ascoltando i suoi motivi di dolore, gli ha offerto supporto e sostegno, riuscendo a conquistare la fiducia dell’uomo e a guadagnare tempo mentre cercava di localizzarlo per l’invio delle pattuglie.

"Quando ho capito che si stava dirigendo verso il ponte di Petriolo, luogo scelto da tante persone nel corso degli anni per farla finita – ha raccontato il vice sovrintendente – ho subito allertato i colleghi di Orbetello e di Siena. Al camionista ho spiegato che tutti abbiamo avuto delusioni d’amore". Poi l’esortazione: "Non ti preoccupare, la vita va avanti – la rassicurazione di Giusti –: hai due figli grandi, evita gesti estremi, fallo per loro".

Tra lo sfogo e il racconto di una crisi sentimentale culminata con l’addio della compagna, il camionista ha riferito al telefono di trovarsi tra i cantieri del raddoppio: "In quel momento ho capito che sul suo itinerario non avrebbe più trovato ponti o viadotti – riferisce il poliziotto –. Così gli ho detto di accostare appena poteva".

L’uomo si è fatto convincere dalla calma e dalla serenità di chi gli parlava e, una volta in prossimità dell’area di servizio del Doccio, Giusti ha buttato là con naturalezza: "Beviti un caffè e aspetta i miei colleghi e i soccorsi – le sue parole –: sono molto vicini". In quegli stessi minuti le pattuglie della Polstrada e un’ambulanza raggiungevano il camionista, che stupito commentava al telefono: "Mi hai mandato un esercito... Troppa roba... ". Ma Giusti non ha esitazioni a replicare: "La vita vale tanto".

L’aspirante suicida, seppure in buone condizioni, è stato trasportato alle Scotte di Siena per precauzione: qui è stato affidato alle cure del personale sanitario. Il tutto, mentre Giusti tirava un sospiro di sollievo dopo una conversazione lunga e intensa, durante la quale l’agente, forte della sua preparazione ed esperienza, è riuscito a tranquillizzare l’uomo, conquistandone la fiducia e riuscendo alla fine a metterlo in salvo.

Il vice sovrintendente della Polizia Stradale di Grosseto, intervistato dalla TgR Toscana, ha gli occhi che brillano davanti alle telecamere. Si vede che non è abituato a tanto clamore e tanto meno alle luci della ribalta, di cui non capisce la motivazione: "In fondo ho solo fatto il mio lavoro", sussurra.

Quanto ai prossimi giorni, l’agente della Polstrada non ha dubbi: "Ho salvato il numero di cellulare del camionista. Cercherò di chiamarlo.. Sentiamo un attimo come sta... ". Perché i valori rappresentati dalla divisa restano anche quando le telecamere si sono spente.