’L’arma del gas’ fa vincere le guerre: "Il Piano Mattei? Sono solo parole"

Il libro di Greco e Oddo presentato con gli autori al Battistero dal professor Buccianti e da Ascheri

’L’arma del gas’ fa vincere le guerre: "Il Piano Mattei? Sono solo parole"

’L’arma del gas’ fa vincere le guerre: "Il Piano Mattei? Sono solo parole"

Le guerre del Ventesimo secolo sono state combattute per il petrolio. Quelle del Ventunesimo saranno combattute per il controllo delle riserve strategiche e delle vie di trasporto del gas naturale. Parte da questo assunto il libro ‘L’arma del gas’ di Andrea Greco e Giuseppe Oddo, che i due autori hanno presentato al Battistero, Enoteca sotto al Duomo. Accompagnati da Raffaele Ascheri, che ha moderato gli interventi, e da Giovanni Buccianti, che ha introdotto il tema ripercorrendo la figura di Enrico Mattei, al quale ha dedicato il libro ‘Enrico Mattei. Assalto al potere petrolifero mondiale’, i due autori hanno anticipato al pubblico alcuni contenuti del loro lavoro.

Andrea Greco, inviato di Repubblica, e Giuseppe Oddo, inviato del Sole 24 Ore, raccontano le vicende di questi ultimi anni "con uno stile narrativo – ha detto Ascheri – che rende la lettura estremamente coinvolgente". Il taglio degli acquisti di gas dalla Russia apre una fase nuova nelle relazioni tra paesi produttori e consumatori. La crescente dipendenza dal gas Usa e i dubbi sulla tenuta di fornitori come Algeria e Azerbaigian, mentre la Federazione russa ha incrementato le vendite alla Cina, compongono un quadro estremamente delicato. Il libro dei due giornalisti cerca di capire come si posiziona l’Italia in questo contesto, con gli investimenti dell’Eni e il ‘Piano Mattei’ di Giorgia Meloni, sul quale Buccianti ha espresso i suoi dubbi: "Direi che il Piano Mattei, citando Mina, al momento è solo parole, parole, parole".

"La storia del libro – ha spiegato Oddo – inizia con la caduta dell’Unione Sovietica, perché il gasdotto che trasportava gas in Germania e Italia viene frammentato tra gli stati satelliti che diventano repubbliche indipendenti, ognuna proprietaria di un pezzo della rete. E questo crea tensioni e conflitti. Come avvenuto per l’Ucraina".

Proprio l’invasione e la guerra in Ucraina, con la conseguente crisi degli anni scorsi, hanno messo a dura prova il sistema Italia, che secondo Greco ha tutto sommato retto: "l’Italia se l’è cavata per vari motivi. Sicuramente anche per il clima mite, che ha consentito di ridurre i consumi. Ma soprattutto per quella rete di relazioni con il Nord Africa che Mattei ha costruito, con la sua visione imprenditoriale, senza la quale non ci sarebbe l’Eni, che vive ancora dei suoi progetti grazie ai quali vende il metano all’Europa. È per questo che non è solo per amore della storia se ancora oggi parliamo di Mattei e della sua importanza".

Riccardo Bruni