L’archivio Safarik al Santa Maria

Le oltre 44mila foto e i 66mila documenti arricchiranno la biblioteca Briganti. La presentazione il 14 gennaio

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Il fondo documentario di Eduard A. Safarik andrà ad arricchire il patrimonio della Biblioteca Giuliano Briganti, ospitata all’interno del complesso museale del Santa Maria della Scala. Il Comune ha infatti acquisito, per porlo in consultazione pubblica, l’Archivio di Safarik, considerato uno dei più eminenti storici dell’arte del secondo Novecento, autore di monografie di riferimento su importanti artisti del Seicento e di cataloghi delle più illustri collezioni storiche romane, delle quali fu direttore artistico.

Qualcosa come oltre 44mila fotografie e 66mila documenti cartacei, che vanno quindi ad arricchire un patrimonio già molto esteso, rendendo la Biblioteca Briganti quel polo di grande rilevanza per gli studi storico artistici. L’Archivio Safarik porta con sé alcuni preziosi inediti del professore, testi colmi di un amore strenuo per la bellezza, caratterizzati "da un approccio fortemente poetico e psicologico al senso dell’arte – affermano i curatori dell’iniziativa – e della ricerca su di essa".

"L’Archivio-Fototeca Safarik – proseguono – rappresenta l’ultima, spesso l’unica, testimonianza documentale di straordinarie collezioni smembrate o disperse. Storicamente rilevante, dal nucleo più antico, il fondo della famiglia principesca Pio di Savoia, contenente centinaia di lettere e manoscritti che documentano, anche con materiale cifrato, la Guerra dei Trent’anni. Significativa, per il settore degli studi dedicato alla storia della fotografia, la serie di negativi su lastra di vetro che documentano lo stile di vita e i viaggi della famiglia Safarik".

Sabato 14 gennaio alle 11 nella sala Sant’Ansano del Santa Maria si svolgerà la presentazione dell’Archivio Safarik acquisito e adesso conservato dall’istituzione senese. Nel corso dell’evento, gratuito e aperto al pubblico, sarà ricostruita anche la figura del professore, nato a Bratislava nel 1928 da una famiglia della nobiltà mitteleuropea che ebbe ruoli eminenti nel governo, nell’amministrazione e nell’esercito dell’Impero Austro Ungarico. Si formò presso le università di Praga e Olomouc, la sua prima laurea sarà in Filosofia e successivamente in Storia dell’Arte. Giovanissimo direttore della Pinacoteca del Palazzo Arcivescovile di Kromeriz, lavorò anche presso la Galleria Nazionale di Praga. Collaborò con enti e istituzioni di tutto il mondo, entrando in contatto con le maggiori personalità della ricerca d’arte, tra cui Federico Zeri, Alessandro Marabottini, Italo Faldi e lo stesso Giuliano Briganti.

Riccardo Bruni