L’addio commosso a Grazia Marchianò

Tante testimonianze per l’ultimo saluto alla professoressa ricordando anche il legame con il marito Elemire Zolla.

L’addio commosso a Grazia Marchianò

L’addio commosso a Grazia Marchianò

‘Guerriera del sapere’, capace di mettere in connessione le persone. Cittadina del mondo interlocutrice preziosa, che volava alto. Ironica, arguta, spirito indipendente, rigorosa e generosa. Attraverso i tanti interventi delle persone che l’hanno conosciuta, dal commiato civile di Grazia Marchianò, la docente e studiosa trovata senza vita, a 83 anni, nella sua casa di Montepulciano, il 12 aprile scorso, è emerso un profilo altissimo. A causa delle minacciose condizioni meteo, la cerimonia laica si è svolta nel Tempio di San Biagio: il parroco Don Domenico ha potuto aprire le porte della chiesa, conoscendo della compianta concittadina la forte spiritualità ed il legame con i luoghi sacri.

Tra gli interventi istituzionali, quelli del sindaco Michele Angiolini e di Emanuele D’Amico, Assessore alla cultura del Comune di San Demetrio Corone (Cs), di cui era originario il padre della Marchianò. Si sono poi succedute testimonianze e racconti, anche profondamente commossi, che hanno rivelato la straordinaria ampiezza del sapere della docente, la sua instancabile curiosità e voglia di sapere, l’attualità del suo pensiero e dei suoi interessi, con vertiginosi collegamenti tra attualità e radici antichissime.

La salma è stata poi tumulata nel Cimitero di Montorio, affianco a quella del marito Elemire Zolla, più volte citato nel commiato. Si sono apprese anche importanti novità sul destino del patrimonio Zolla - Marchianò: il Tribunale ha infatti nominato curatrice l’avvocato Angela Barbi che potrà quindi, tra l’altro, accedere all’abitazione per verificare l’esistenza di eventuali ultime volontà e procedere ad un inventario dei beni.

Diego Mancuso