’La signora del martedì’ in scena. Una storia noir con un grande cast

Prima al Mascagni di Chiusi, poi ai Rinnovati, Haber e Giuliana De Sio sul palco con il testo di Carlotto

’La signora del martedì’ in scena. Una storia noir con un grande cast

’La signora del martedì’ in scena. Una storia noir con un grande cast

Una storia noir, che porta la firma di Massimo Carlotto, adattata per il palcoscenico e portata in scena da un grande cast. Martedì 16 al Mascagni di Chiusi e poi dal 19 al 21 gennaio ai Rinnovati di Siena, arriva ‘La signora del martedì’, con Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Paolo Sassanelli, Riccardo Festa e Samuele Fragiacomo. Regia di Pierpaolo Sepe. Una donna dal passato oscuro, che ogni martedì compra un’ora d’amore da un ex attore porno, un giorno viene raggiunta da un giornalista senza scrupoli che minaccia di rivelare tutto.

"È il secondo anno che portiamo in scena lo spettacolo – racconta Haber, che interpreta il giornalista – ed è stato davvero un successo. Abbiamo lavorato molto per rendere il testo più adatto al teatro e credo che sia venuto fuori un vero gioiello. Giuliana ha usato davvero la bacchetta magica nell’intuizione di scegliere questo testo e nella riscrittura".

Carlotto è uno degli autori di noir più stimati e seguiti. Dalla sua penna sono nati personaggi memorabili. I protagonisti di questa storia sembrano un po’ tutti inchiodati al loro passato, incapaci di liberarsene. "Sono personaggi pieni di sfaccettature e stati d’animo – racconta Haber – che vanno alla deriva tra paure, ansie e cattiverie. Sono vittime del proprio passato, certo, ma la verità è che questo, alla fine, vale un po’ per tutti. Il passato è quello che siamo oggi. Quello che ci permette di giocarci il futuro".

Due occasioni per godersi lo spettacolo, al Mascagni e poi ai Rinnovati, in entrambi i casi all’interno di rassegne che stanno riscuotendo un grande interesse di pubblico. Segno che il teatro è più vivo che mai e, a differenza di altri ambiti, si è davvero lasciato alle spalle il periodo buio delle chiusure imposte dalla pandemia.

"La gente è rimasta chiusa in casa alla televisione – commenta Haber – e quando è finito quel periodo ha ritrovato voglia di contatto umano, di vivere emozioni contemporaneamente all’artista in scena. Cambieranno i parametri, l’evoluzione e la tecnologia, ma il teatro non morirà mai, perché è un ballo di sentimenti in contemporanea con il pubblico. La gente ha voglia di toccarsi, di vivere insieme in uno spazio come il teatro, dove guardarsi negli occhi e condividere sentimenti. È un po’ come fare l’amore".

Riccardo Bruni