PAOLA TOMASSONI
Cronaca

La seconda mensa sarà in centro. L’intesa condivisa in Regione

Restano a Siena i 4 milioni di euro già stanziati, possibile recupero di 3,5 milioni dalla vendita di via Bandini

La seconda mensa sarà in centro. L’intesa condivisa in Regione

La seconda mensa sarà in centro. L’intesa condivisa in Regione

Intorno allo stesso tavolo ci sono due rettori, Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari, un presidente di Regione, Eugenio Giani, un sindaco e un vicesindaco, Nicoletta Fabio e Michele Capitani e un presidente dell’Azienda regionale Diritto allo studio universitario, Marco Del Medico; all’ordine del giorno la soluzione per la seconda mensa universitaria a Siena, dopo la bocciatura del Comune alla ristrutturazione dell’immobile di via Bandini, chiuso dal 2021.

Ebbene, l’indomani il vertice regionale a Firenze, ci sono finalmente alcune certezze: "Il presidente della Regione Toscana – si legge nella nota fiorentina diffusa – ha confermato ai rappresentanti del territorio che rimarranno assegnati a Siena i 4 milioni di euro, appostati a bilancio, previsti per il restauro della mensa di via Bandini, che non potrà essere effettuato per motivazioni tecnico strutturali". E non solo: "Saranno, altresì, assegnati al territorio senese anche i ricavi della vendita dell’immobile di via Bandini, al tempo valutato circa 3,5 milioni di euro, preso atto che nella struttura non potrà sorgere la nuova mensa". Ci sono insomma 7,5 milioni di euro per Siena, che avrà una seconda mensa (oltre a Sant’Agata) e sarà in centro storico, come da mandato assegnato dal presidente Giani al Dsu e al Comune di Siena, chiamati a verificare la fattibilità tecnica e legale di allocare un servizio di ristorazione pubblico "in alcuni edifici presi in considerazione nel centro storico".

Quando? "In tempi rapidi", si legge ancora nel comunicato regionale. Vale a dire che Dsu e Comune faranno a breve dei sopralluoghi. "È stato un incontro costruttivo e cordiale: siamo tutti d’accordo che a Siena serve una seconda mensa – conferma il presidente del Dsu, Marco Del Medico – e il presidente Giani è garante del fatto che le risorse investite per l’acquisto e quelle messe a budget per la ristrutturazione, resteranno sulla città. Ora bisogna trovare la location giusta, che soddisfi entrambi gli atenei e che sia adatta ad ospitare un servizio pubblico. Alcuni immobili sono stati proposti, ma prima vanno verificati. Il Comune di Siena si è reso disponibile per cambiare la destinazione d’uso di via Bandini, necessaria alla messa in vendita. Poi personalmente penso che dobbiamo potenziare nel frattempo l’esistente, ovvero Sant’Agata e le convenzioni attuali".

"Ora c’è una prospettiva: Siena avrà la seconda mensa e sarà in centro – dice il rettore Roberto Di Pietra –. Preso atto che la strada di via Bandini non è percorribile cerchiamo una nuova location, coscienti del fatto che il più degli studenti gravitano e fanno vita sociale in centro. L’ipotesi di viale Sardegna per la mensa sarebbe stato un investimento a perdere, può invece andare bene come studentato. Le risorse garantite a Siena rappresentano un risultato importante".

Come si procede? L’Azienda Dsu scandaglierà il centro senese per un possibile acquisto ma anche per un affitto e guarderà sia a proprietà private che pubbliche. "Per noi il programma era sull’immobile di via Bandini, acquistato anni fa – ripercorre così la vicenda il presidente Giani –. Il Comune ci ha detto che non è fattibile, per cui occorre cambiare programma. Con l’incontro è partita una sinergia per un comune obiettivo, che consenta a Siena di trovare uno spazio per la mensa. Se sarà individuato un immobile che richiede lavori relativi allora il Dsu potrà usare le risorse già disponibili; se invece sarà individuato una location più impegnativa, allora bisognerà aspettare la vendita di via Bandini".