RICCARDO BRUNI
Cronaca

La riscoperta dell’arte. Gallerie, esposizioni, allestimenti originali. Nuove sfide in città

Tra spostamenti e aperture, aumentano le proposte nel settore. Passaro: "Chi visita Siena, ha bisogno anche di questo tipo di offerta".

La riscoperta dell’arte. Gallerie, esposizioni, allestimenti originali. Nuove sfide in città

La riscoperta dell’arte. Gallerie, esposizioni, allestimenti originali. Nuove sfide in città

Arte e affari. Tra nuove aperture e qualche trasloco, la geografia commerciale del centro storico cittadino si ridisegna, almeno in parte, aggiungendo qualche novità a un settore ricco di attività storiche, presenti da quando le foto cittadine erano in bianco e nero (e non per una scelta estetica). Il target principale sono ovviamente i turisti, ma soprattutto le attività più piccole stanno intessendo relazioni importanti anche con i senesi. Molte sono realtà ibride: un po’ gallerie e un po’ negozi di antiquariato; alcune si sono traferite in città dalla provincia, cercando un posto dove il movimento fosse maggiore; alcune si sono trasferite più volte da una parte all’altra del centro storico, ma sono attive, come la Beaux Arts (per 37 anni in via Montanini e adesso in via Cecco Angiolieri), da oltre mezzo secolo. Nel 2023 sono state due le nuove gallerie aperte in città. Ad agosto è infatti arrivata Lart Gallery, in via Banchi di Sotto, che espone in vendita opere di Picasso, Dalì e Chagall.

"Si tratta di ‘opere grafiche’ – spiega Ferruccio Carminati, che cura le mostre per Lart Gallery – accessibili da un punto di vista economico. Un olio di uno di questi artisti avrebbe un valore inavvicinabile". Le opere sono riprodotte a tiratura limitata, in genere decisa dallo stesso artista. "Ogni novità genera curiosità – spiega Ferruccio Carminati, che cura le mostre per Lart Gallery – vedremo poi nel tempo come andranno le cose. Adesso c’è interesse, soprattutto da parte degli stranieri. Il turismo funziona, ed è il motivo per cui abbiamo aperto a Siena. Questa è una città di cultura e di gallerie dovrebbe averne di più. Ci sono tanti ristoranti e poche gallerie d’arte".

Lo scorso marzo ha aperto anche la galleria d’arte contemporanea Il Bargello, in via di Città. Un sogno che si è realizzato, per il proprietario Roberto Passaro. "Mio padre aveva una galleria d’arte a Siena negli anni Settanta – racconta – e io ho sempre lavorato con lui. Riaprirla era il mio sogno. Così ho approfittato di una posizione strategica e l’ho fatto".

Diversa la politica seguita da queste parti. Spazio a opere originali di artisti contemporanei, una ricerca che si sta comunque evolvendo strada facendo. "Siena ha bisogno di proposte nuove – afferma ancora Passaro – perché chi visita una città d’arte cerca anche qualcosa di contemporaneo".

Un’ultima curiosità: in entrambi i casi le due nuove gallerie d’arte hanno aperto in fondi un tempo occupati da negozi d’abbigliamento. Troppo poco per individuare una tendenza in atto, ma già abbastanza per non poter fare a meno di notarlo. Mancherebbe un terzo esempio per avere conferme, se è vero come scriveva Agatha Christie che "un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova".