La Liberazione, ottanta anni fa. Al via la mostra di foto e documenti

In piazza Matteotti l’esposizione dell’Istituto storico per la Resistenza, presentata nelle Stanze della Memoria

La Liberazione, ottanta anni fa. Al via la mostra di foto e documenti

La Liberazione, ottanta anni fa. Al via la mostra di foto e documenti

Ottanta anni dopo, Siena festeggia ancora la sua Liberazione. È la forza della memoria, che prende nuovamente corpo con l’esposizione ‘Siena Libera 80’ organizzata dall’Istituto storico della Resistenza senese e dell’età contemporanea on collaborazione con Anpi, Arci, Cgil e Comitato Siena2. La mostra, patrocinata dal Comune, coinvolgerà piazza Matteotti nella quale sono installati sedici pannelli capaci di illustrare la Resistenza senese e il percorso che portò, il 3 luglio 1944, alla liberazione della città da parte delle truppe francesi Alleate.

La presentazione dell’iniziativa è andata in scena ieri nelle Stanze della Memoria in via Malavolti, insieme alla proiezioni in anteprima di due filmati recuperati dagli archivi del Ministero della difesa francese, che verranno proiettati all’interno del complesso durante tutta la giornata del 25 aprile. Dalla battaglia di Vicobello fino allo schieramento in piazza del Campo del 4 luglio, le immagini raccontano l’accoglienza del popolo senese all’ingresso nelle mura degli Alleati, senza sottovalutare la partecipazione partigiana alla liberazione della città. "I 16 pannelli hanno temi importanti per la storia della Resistenza e della Liberazione senese – hanno spiegato i rappresentanti dell’Istituto –. Dalla foto in piazza del Campo con la bandiera tricolore all’8 settembre, alla liberazione dalla Repubblica Sociale Italiana, senza dimenticare i rastrellamenti degli ebrei senesi, l’illusione della città ospedaliera, i bombardamenti su Siena e provincia, la resistenza partigiana armata e delle donne, la resistenza non armata, la Casermetta, l’arrivo degli Alleati, la guerra e i civili, la donazione di Siena alla Madonna, il compromesso tra Cln e autorità fasciste e i senesi che andarono volontari nei corpi dell’esercito regio che si impegnerà nel liberare l’Italia settentrionale"".

"Abbiamo cercato di dare una visione completa – hanno continuato –, non retorica, e documentata. La mostra sarà in parte interattiva, con l’utilizzo codici Qr. Abbiamo avuto la volontà di sottolineare anche due storie interessanti e collegate: l’illusione di Siena città ospedaliera, con la croce pitturata sul Campo che si narra aver salvato la città dai bombardamenti, e la donazione da parte delle autorità di Siena alla Madonna. Due frammenti che hanno contribuito a formare un immaginario della Liberazione differente da ciò che realmente è stato, creando una vera e propria mitologia smentita dai fatti"".