La chitarra di Flavio Cucchi parla nel concerto ai Rozzi

Dal barocco ai classici della musica spagnola, fino alle danze dell’America latina. Viaggio musicale con il raffinato interprete alle 18 di giovedì 15 settembre

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Dal barocco ai classici della musica spagnola, fino alle danze dell’America latina. Un viaggio musicale, tutto sulle sei corde della chitarra classica di Flavio Cucchi. L’Accademia dei Rozzi propone per giovedì 15 alle 18 uno straordinario concerto del musicista, che torna a esibirsi dal vivo, portando con sé anche alcuni brani mai eseguiti finora, frutto del lavoro svolto nei mesi in cui la pandemia ha bloccato gli spettacoli.

"Questo particolare programma nasce un po’ dal periodo di lockdown – racconta Cucchi – che mi ha dato molto tempo libero. Ho fatto diverse trascrizioni. Oltre al repertorio originale, la chitarra classica offre infatti questa possibilità di prendere pezzi scritti per altri strumenti e farne una versione diversa, sintetizzando un’opera più grande per renderla eseguibile con lo strumento. Molti pezzi che presento in questo concerto sono trascrizioni che ho fatto negli ultimi due anni. E alcuni brani li eseguo per la prima volta".

Cucchi si esibisce dal vivo dal 1975. La sua è una carriera artistica complessa, che si è sviluppata sia dal vivo sia attraverso i numerosi album pubblicati sia, infine, attraverso la sua opera di trascrizione e riscoperta. Il programma che presenterà a Siena porta con sé alcune delle diverse anime della chitarra classica e si aprirà con la sua trascrizione del ‘Concerto in Re maggiore’ di Vivaldi, per liuto 2 violini e basso, alla quale ha lavorato basandosi sul manoscritto originale. Seguirà un’altra sua trascrizione, l’aria ‘Lascia ch’io pianga’ di Haendel.

Nel programma della serata, Cicchi ha inserito poi due classici della musica spagnola che fanno parte del suo ultimo album digitale, che sono Granada, un’ opera per pianoforte di Isaac Albeniz, e Torija, che fa parte della serie Castillos de España del F.M.Torroba, un autore caro a Segovia che lo ha reso famoso tra i chitarristi.

Per completare il programma, una serie di brani dal sapore latino americano, compresi tre brani, gli ultimi ai quali ha lavorato per le trascrizioni, che eseguirà per la prima volta dal vivo di fronte al pubblico dei Rozzi. Infine, il chitarrista porta con sé due brani icona, veri capolavori, di Astor Piazzolla: Oblivion e Chau Paris.

Nella sua pagina web Cucchi offre la chiave per ’leggere’ la sua musica: "Credo che un altro elemento importante per la qualità’ della esecuzione e l’effetto “chitarra che parla” sia la sincerità’. Lo scopo del suonare dovrebbe essere (secondo il tipo di musica) quello di raccontare una storia, o creare un clima, insomma di coinvolgere l’ascoltatore e creare un effetto estetico. L’attenzione dell’ascoltatore dovrebbe andare sulla musica, non sull’interprete".

Riccardo Bruni