MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

La Caritas trova casa. Abbadia, la nuova sede è stata inaugurata dal cardinale Lojudice

Dopo l’abbandono del complesso abbaziale, la struttura è stata ospitata dalla Misericordia. Cerimonia con il vescovo e il sindaco. Si è poi rinnovato il dono per Sant’Emilio, protettore dai terremoti.

La Caritas trova casa. Abbadia, la nuova sede è stata inaugurata dal cardinale Lojudice

La Caritas trova casa. Abbadia, la nuova sede è stata inaugurata dal cardinale Lojudice

Nel giorno della festa per Sant’Emilio, protettore dai terremoti, ad Abbadia San Salvatore sono stati inaugurati i nuovi locali della Caritas. Presenti il cardinale Augusto Paolo Lojudice, il sindaco Fabrizio Tondi, il parroco, e presidente della Caritas, don Antonio, il governatore della Misericordia, che ha concesso i locali, Danilo Romani, c’è stata una breve cerimonia.

Il sindaco Tondi ha portato il saluto della collettività mentre il cardinale Lojudice ha sottolineato il ruolo trainante cella Caritas, l’importanza del grande lavoro di volontariato. La nuova sede (in precedenza la Caritas si trovava nel complesso abbaziale) risponde a pieno alle esigenze dell’associazione che fa capo alla diocesi. Nei locali della Misericordia di via Remedi, oltre a una sala di accoglienza sono presenti gli spazi dove sistemare i generi di prima necessità da donare ai bisognosi. Una ospitalità, quella offerta dalla Misericordia, che ha consentito di dare un’immediata risposta al problema sede postosi dopo la decisione dei monaci cistercensi, proprietari del complesso abbaziale, di destinarli forse alla destinazione di un ostello. Problema risolto, e bene, senza alcuna interruzione nell’attività assistenziale che viene portata avanti da un gruppo di volontari ai quali si aggregano, come in occasione del trasferimento della sede, altri volontari.

Sempre domenica mattina la festa è stata dedicata a Sant’Emilio, protettore contro i terremoti. Per eventi storici: due forti terremoti, uno verificatosi nel 1815 l’altro nel 1926, che provocarono ingenti danni. Non ci furono vittime, ma le due violente scosse provocarono tanti crolli. Eventi simici descritti come eccezionali. Tra i tanti atti di generosità ci fu anche il voto perpetuo del Comune. Allora, 1926, vennero donati molti chili di cera alla Chiesa. Ancor oggi il voto perpetuo è osservato e la prima domenica dopo l’Epifania il sindaco partecipa alle iniziative religiose. Tra queste la messa solenne (presente anche la locale Filarmonica Puccini), celebrata dal cardinale Lojudice.