La beffa bonus terme, centomila non attivati

Il presidente di Federterme Caputi: "Il Governo deve prorogare i termini scaduti oggi. Sono stati una manna per aziende e turismo"

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di Pino Di Blasio

L’ultimo giorno era ieri, il bonus terme oggi non è più attivabile. E il Governo rischia di bruciare una formidabile occasione per rilanciare le città delle acque, rinvigorite da una misura che aveva riscaldato le loro speranze, e oggi depresse per l’alta percentuale di cittadini che hanno conquistato il diritto dei 200 euro di sconti per le spa, ma non possono usufruirne perché bloccati dalle misure anti Covid.

Massimo Caputi, presidente di Federterme e azionista di maggioranza delle Terme di Chianciano e di Saturnia, ha già pronto la terza nota infuocata. La firmerà assieme a Marina Lalli, presidente di Federturismo, per spronare i ministri Giorgetti e Garavaglia, titolari dei dicasteri per lo Sviluppo Economico e per il Turismo, a prorogare l’incentivo, altrimenti si trasformerà in una beffa atroce per i cittadini, le aziende termali e il settore del turismo.

"Non costerebbe un euro al Governo prorogare la misura - afferma il presidente Caputi - e metà dei cittadini che hanno aderito al bonus non hanno fatto in tempo ad attivarlo per usufruire degli sconti entro 45 giorni. La gente non capirerebbe perché è stata attirata dallo sconto e poi non ha potuto beneficiarne, soprattutto per l’aumento dei contagi Covid".

E’ didascalico Massimo Caputi quando snocciola le date, utili soprattutto per i due ministri. "Il bonus terme - ricorda - è partito il 9 novembre, gli italiani avevano 60 giorni di tempo per attivarlo, quindi entro l’8 gennaio. Un milione di richieste, solo 250mila cittadini sono riusciti ad ottenerlo. Considerando 200 euro a bonus siamo a 50 milioni di euro, già stanziati. Oggi, ultimo giorno, risultano attivati poco più della metà dei bonus ottenuti. Quindi, almeno centomila italiani che ne avevano diritto, oggi lo perderanno. L’idea di Invitalia - aggiunge il presidente di Federterme - è rimetterli a gara, con una nuova procedura che a nostro avviso è totalmente inutile e genera ritardi e beffe che faranno infuriare chi aveva ottenuto il diritto allo sconto".

Per Caputi la colpa principale delle mancate attivazioni è nella preoccupazione per la quarta ondata di contagi, per l’esplosione della variante Omicron che sconsiglia tutti a programmare vacanze nelle cittadine termali. "Il bonus ha avuto un successo travolgente, con un milione di richieste in poco tempo - ricorda Federterme - e ha innescato meccanismi virtuosi per l’intero settore del turismo. Toscana, Emilia e Lombardia sono le regioni che hanno avuto più bonus, oltre 20mila hanno interessato le aziende termali in provincia di Siena, l’8% del totale. Per Chianciano sono arrivate 40mila richieste, con 8mila sconti ottenuti, per Rapolano siamo a 4mila, altre migliaia per San Casciano dei Bagni. Una famiglia di quattro persone, con 800 euro di bonus ha innescato un effetto moltiplicatore, tra pernottamenti in albergo, ristoranti e servizi, almeno per la stessa cifra. Federterme e Federturismo hanno richiesto più volte al Mise, la proroga del bonus terme, anche in considerazione del fatto che le norme antiCovid ne hanno condizionato fortemente la fruizione. Non so perché non ci abbiano ascoltato, malgrado gli impegni assunti dal ministro Garavaglia. Sarebbe auspicabile che in un prossimo decreto vengano riattivati gli incentivi per le aziende termali. Altrimenti 20 milioni di euro andranno perduti".