Irina Strozzi e la regina bianca: "Vernaccia, la Doc più antica. Vino con un grande futuro"

La presidente del Consorzio e il bilancio del festival a San Gimignano: "Produzione di nicchia con 750 ettari vocati. Ogni anno 5 milioni di bottiglie, l’identità è la nostra forza".

Irina Strozzi e la regina bianca: "Vernaccia, la Doc più antica. Vino con un grande futuro"

Irina Strozzi e la regina bianca: "Vernaccia, la Doc più antica. Vino con un grande futuro"

Irina Strozzi, presidente del Consorzio della Vernaccia, stila i bilanci del Festival sulla ’Regina ribelle’. "Il nome è stato scelto dal Consorzio e da tutta la squadra che lavora per portare la Vernaccia alla visibilità che merita una regina bianca tra un mare di vini rossi. È la più antica denominazione in Toscana, forse, anche a livello nazionale. Il primo documento ufficiale risale al 1276. È un vino che si proietta al futuro con molta decisione, confermandosi tra le eccellenze toscane nel mondo".

Un mix tra storia e novità?

"La forza della Vernaccia è che è sempre rimasta fedele a se stessa. Presente sul territorio da 800 anni. Con la sua identità che la porta e ad essere sotto l’attenzione del mercato nazionale ed internazionale".

Può dare qualche cifra?

"La produzione è di nicchia, 750 ettari dedicati a Vernaccia di San Gimignano, sui 1900 ettari di vigneti. Una produzione che può avvenire solo all’interno del Comune. 170 sono i produttori, più di 80 i soci del consorzio. Produciamo circa 5 milioni di bottiglie".

Da secoli sul territorio e sempre attivi politicamente. Suo padre si è sempre impegnato per dare visibilità a San Gimignano. Cosa ha imparato?

"Mi piace ricordare quello che è stato il suo percorso anche nel Consorzio, essendo stato uno dei soci fondatori e primo presidente. È stato il primo a credere in questo percorso di valorizzazione e di rinnovamento di questa denominazione tracciando poi una strada di incremento della qualità".

Ha portato la Vernaccia sulle tavole reali, su quella d’Inghilterra senz’altro…

"Direttamente no. Altre personalità l’hanno apprezzata".

Il riferimento è a Tony Blair, a quel tempo premier in Gran Bretagna; quanti anni aveva lei quando lo ospitavate?

"La prima volta avevo 15 anni. Con lui anche il primissimo approccio è di una facilità incredibile, con un carisma senza eguali. Ricordo che lui si confrontava con noi come con gli adulti. Da lì è nata una grande amicizia che continua ancora oggi".