Inzuppate i cantuccini nel vinsanto? E' proibito, ora è scritto anche sulla bottiglia

L'iniziativa di una azienda vinicola di Gaiole in Chianti che considera il gesto di intingere i biscotti quasi un insulto ai produttori

I cantuccini e il simbolo sulle etichette del vinsanto

I cantuccini e il simbolo sulle etichette del vinsanto

Gaiole in Chianti (Siena), 8 febbraio 2019 - Cantuccini e vinsanto sono un binomio unico, che caratterizza come pochi la Toscana. Sorseggiare il prezioso vino, la cui nascita si perde nella notte dei tempi, accompagnato dai biscotti tipici, carichi di mandorle, è il top per ogni pranzo o cena toscana che si rispetti. Ma c'è un gesto che i puristi non digeriscono: quello di inzuppare il cantuccino nel vinsanto, e che pure tanti compiono.

Si tratta, secondo gli esperti e i produttori di vino, di due elementi che sì vanno consumati insieme ma separati. Inzuppare il biscotto nel vino altera in qualche modo il vino stesso, altera quei profumi per ottenere i quali i produttori lavorano anni. E dunque c'è chi, proprio tra i produttori, si fa portavoce del "divieto di inzuppo". Sì, da oggi c'è anche questo simbolo: il divieto di intingere il cantuccino nel vino.

E appare sulle bottiglie dell'azienda "Rocca di Montegrossi", a Gaiole in Chianti, in provincia di Siena. L'azienda, sulla sua pagina Facebook, lo scrive anche in inglese: "Do not dunk #biscotti in our Vin Santo!", "Non inzuppare i biscotti nel vinsanto", per farlo capire anche ai tanti estimatori esteri. "Questa operazione non s'ha da fare", ribadisce ancora sui social l'azienda in un altro post. Una decisione, quella del "divieto di inzuppo", che già crea il partito dei pro e dei contro. Chi ha ragione?