Influenza, picco in anticipo e raffica di casi

Pronto soccorso presi d’assalto, l’Asl registra un aumento del 38% dei pazienti: "Apparsa prima del previsto, colpiti di più bambini e fragili"

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Siamo alla nuova tempesta virale: non è il Covid ma l’influenza stagionale, che quest’anno contagia più del passato e prima dell’inverno si avvicina al picco, con tanti casi per cui è necessario anche il ricorso all’ospedale. Se nell’era pre-Covid l’influenza faceva la sua comparsa da dicembre, con picco fra gennaio e febbraio oggi assistiamo a una manifestazione anticipata dei sintomi: mal di gola, tosse e raffreddore. Proprio a fronte dell’utilizzo minore delle mascherine e della vita sociale tornata alla normalità, il virus ha ripreso a circolare e la trasmissione è più facile e veloce.

"Nel 2022 la sindrome influenzale è apparsa prima rispetto agli anni Covid e anche a quelli precedenti – conferma Renato Tulino, direttore del dipartimento Medicina generale dell’Asl Sudest -. Da metà novembre nell’area vasta si stima che circa il 38% in più di pazienti con disturbi stagionali sia da ricondurre all’influenza. I soggetti maggiormente colpiti sono i cronici, con diabete, cardiopatie, quindi con difese immunitarie indebolite, e i bambini sono i portatori inconsapevoli del virus in famiglia. Mentre il virus stagionale incide meno sugli anziani, protetti dal vaccino. Le cause sono varie: non solo l’abbassamento della guardia verso il Covid e la repentina diminuzione delle temperature, ma anche una sempre maggiore mobilità delle persone". L’influenza si manifesta con disturbi che interessano le vie respiratorie e febbre, ma possono verificarsi anche complicanze gastro-intestinali. In caso di febbre alta vengono prescritti antipiretici e antinfluenzali, mentre gli antibiotici sono indicati solo quando lo stato febbrile persiste più giorni. "In linea con l’attenzione all’antibiotico resistenza, mi preme ricordare che la febbre è la reazione naturale di difesa dell’organismo, che consente lo sviluppo degli anticorpi – sottolinea Tulino -. La terapia antibiotica è consigliata solo in un secondo momento del decorso dell’influenza e su indicazione del medico".

Dal rapporto Influnet, relativo alla sorveglianza epidemiologica sentinella, elaborato dall’Iss, emerge un trend nazionale in linea con i dati della Sud est. Negli ultimi 10 giorni di novembre, 1.035 medici sentinella in tutta Italia hanno segnalato sindromi simil-influenzali tra i propri assistiti. Il valore dell’incidenza totale è pari a 12,91 casi per mille assistiti rispetto a 9,5 della settimana precedente e maggiormente colpita è la fascia pediatrica, sotto i 5 anni, in cui l’incidenza è pari a 40,8 casi per mille assistiti. In Toscana, il tasso totale è pari a 13,20 e quello dei bambini da 0 a 4 anni corrisponde al 49 per mille. E gli ‘influenzati’ si riversano sui Pronto soccorso: all’ospedale di Nottola (Montepulciano) gli accessi per influenza sono cresciuti del 20% in più rispetto alle ultime due settimane, con una prevalenza di anziani con comorbidità e bambini; il picco è stato nel fine settimana trascorso, con 113 accessi, di cui 21 bambini. La stessa impenneta registrata a Campostaggia.

Paola Tomassoni