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"Da Siena a Roma in vespa. Come avevo fatto nel 2000"

Paolo Butti, presidente del club che riunisce gli appassionati, era con altri 5 "Il motivo? Il Giubileo. La prima volta anche per la promozione della Robur".

Il gruppo dei vespisti senesi, capitanati da Butti,. a Roma. per il Giubileo

Il gruppo dei vespisti senesi, capitanati da Butti,. a Roma. per il Giubileo

di Laura Valdesi

SIENA

"Il primo viaggio fu in solitaria. Da Siena a Roma, naturalmente. Per il Giubileo del 2000. Alla guida della mia vespa, celebrando la storica promozione della Robur in serie B. Questa volta stesso percorso, 25 anni dopo, sempre in occasione del Giubileo, però in compagnia", racconta Paolo Butti.

Era poco più che ventenne quando si lanciò in quell’avventura da appassionato della mitica due ruote che è stata per decenni simbolo di libertà e di emancipazione. Dell’Italia innovativa, capace di guardare al futuro. E che è tuttora nel cuore di tanti. Butti ne ha una collezione di ben 46 esemplari, tutti targati Siena tranne alcune eccezioni che sono invece Roma: La più antica del 1952. "Un amore immenso. Ricordo quando mio babbo, da piccolo, mi portava in Vespa, come usava allora fra le gambe davanti, ancora non vedevo neppure la strada. Mi sembrava di essere sopra un’astronave. ’Quando sarai grande la comprerai e la guiderai’, diceva babbo. E’ diventata la mia passione", spiega Butti.

Al Giubileo 2025 dei vespisti senesi hanno partecipato in sei. Oltre a lui, che dal 2002 è presidente del club cittadino che conta circa 400 soci e che ha rivitalizzato, c’erano Giorgio Zanibelli, Stefano Petrini, Luca Savelli, Valentina Tartaglia e Michela Barletti. "Il ritrovo davanti al Duomo di Siena il 3 settembre, alle 7,30. E via sulla Cassia, passando da Monteroni, fino ad Acquapendente, raggiungendo poi Montefiascone. Ci siamo fermati a mangiare a Vetralla, proseguendo per la capitale dove ci attendevano gli appassionati del Club ’Vespa nel tempo’. Sono stati la nostra guida iniziale mentre con un altro club, venuto dai castelli romani, abbiamo l’indomani raggiunto invece San Pietro e la sua porta santa. Quindi abbiamo attraversato anche quella in San Paolo fuori le mura", racconta Butti.

Un viaggio simile eppure diverso, rispetto a quello del 2000. Un quarto di secolo fa. "Questa volta ero con un gruppo di amici, forte il piacere dello stare insieme e del condividere esperienze, anche le più semplici. Tutto è stato all’insegna della spensieratezza e delle risate. E’ la cosa più bella della vita, condividere: non esistono palazzi, vestiti, macchine o gioielli che reggano al confronto. E poi ho visto con occhi diversi, complice il passare del tempo, cose che conoscevo e che ho nuovamente apprezzato ed assaporato", aggiunge il presidente del Vespa Club.

Il ritorno a Siena è invece avvenuto il 5 settembre, percorrendo la via Flaminia, passando per Civita Castellana e Bagnoregio, fino a riprendere il tratto senese della Cassia per raggiungere la città. "Il fioretto che abbiamo fatto? Diciamo piuttosto che si è trattato del comune auspicio di poter ripetere il Giubileo in vespa fra 25 anni. Vorremmo torrnare a Roma, insieme. Questa la parola chiave. Ce la metteremo tutta", conclude sorridendo Butti