Il ritorno dei ’100 Canti’ La Commedia letta a voce alta dai cantori nei palazzi della città

Domenica a Palazzo Pubblico, dai Magazzini del Sale al Museo civico in Rettorato e nel carcere di Santo Spirito risuoneranno i versi di Dante "Anche i detenuti leggeranno le terzine, per loro è una forma di riscatto".

Il ritorno dei ’100 Canti’  La Commedia letta  a voce alta dai cantori  nei palazzi della città

Il ritorno dei ’100 Canti’ La Commedia letta a voce alta dai cantori nei palazzi della città

La Divina Commedia risuonerà domenica nelle stanze di Palazzo Pubblico. Dai sotterranei dei Magazzini del Sale, destinati alla lettura dell’Inferno, risalendo attraverso il museo civico nella sala della Maestà di Simone Martini, dedicata al Purgatorio, fino alla Loggia dei Nove, che si apre alla luce e alla vista mozzafiato delle colline senesi, sede ideale per i canti del Paradiso. Per la sua terza edizione la manifestazione intitolata ‘100 Canti’ sceglie il cuore della città, il palazzo che ne è uno dei simboli più identitari, con il suo patrimonio artistico che fa da cornice ideale a questo palcoscenico dantesco. Ci saranno iniziative anche al Rettorato e lungo le vie del centro, e letture nella casa circondariale di Santo Spirito che in via straordinaria ha deciso di aprire le proprie porte alle telecamere.

Tutto partirà alle 10.40 in Piazza del Campo. Alle 11 cominceranno le letture in contemporanea. "L’iniziativa – spiega Chiara Damiani, presidente di Culter, l’associazione che insieme a Stazione Utopia ha ideato la manifestazione – vuole restituire la Commedia alla dimensione popolare. Poesia non recitata, ma letta ad alta voce e condivisa".

"La possibilità di dare voce a tutti – afferma il sindaco, Luigi De Mossi – lascia cogliere aspetti diversi. Quando certi testi diventano icone le persone non si avvicinano, anche per paura, mentre questa operazione, sociale oltre che culturale, riavvicina la Commedia a tutti. E questa città si presta alla perfezione, per il suo modo di essere grande e piccola allo stesso tempo". "Cerchiamo di usare Dante – aggiunge Francesco Rainero, codirettore artistico – non leggerlo con i guanti. Mettere la commedia al servizio di chi legge, come uno strumento raffinatissimo e formidabile per raccontare una parte di sé. Raccontarsi agli altri attraverso le parole di Dante". Iuri Bruni, dirigente comunale, sottolinea il "compimento di un percorso importante attraverso il quale si riesce a costruire comunità attraverso la cultura". Mentre il professor Fabio Mugnaini, che si occupa di didattica in carcere per conto dell’Università di Siena, si sofferma sul ruolo che queste iniziative hanno per i detenuti (e quindi per la società): "Abbiamo creato le condizioni per usare le videocamere in carcere e riprendere i volti dei detenuti che leggeranno. Nessuno ha detto di no, perché c’è una forma di riscatto in questo. Uno mi ha detto ‘Finalmente per una volta la mia faccia sarà associata a una cosa buona’".

Riccardo Bruni