Il progetto San Miniato ancora nel cassetto

La trasformazione di Villa Il Pavone da residenza per autosufficienti a non autosufficienti è andata in porto, ma l'iter per una nuova struttura a San Miniato solleva polemiche. La Società della Salute valuta la situazione con criteri diversi e l'area individuata presenta difficoltà logistiche.

Se la trasformazione di ’Villa Il Pavone’ da residenza per autosufficienti a residenza per non autosufficienti alla fine è andata in porto, non senza difficoltà, deve ancora partire l’iter per l’eventuale nuova struttura prevista a San Miniato, che sullo scorcio finale dello scorso mandato provocò già le prime polemiche.

Il discrimine è tra una struttura già esistente da trasformare e una completamente nuova. Se anche nel primo caso si temono rischi di sbilanciamento nel rapporto tra offerta privata e pubblica, a maggior ragione la questione potrebbe essere sollevata per una previsione inedita.

Formalmente non è stata ancora avanzata alcuna richiesta e anche per questo, a domanda precisa, dalla Società della salute non si entra nel merito. Sebbene il presidente Giuseppe Gugliotti affermi che tra una variazione di tipologia - con il passaggio di vecchi ospiti dalla Ra alla Rsa - e una struttura nuova il criterio di valutazione sia necessariamente diverso.

L’area individuata per la nuova realizzazione è stata individuata nell’ex tiro a segno, sotto la curva che unisce via Di Vittorio a via Nenni. Proprio all’estremità, quindi, del quartiere di San Miniato. Ulteriore elemento che ha sollevato perplessità logistiche, in una zona che non può certo vantare una viabilità snella. A meno che non si ipotizzino nuove bretelle di congiungimento a valle, verso l’area sportiva e la nuova mini variante.