DANIELE PALMIERI
Cronaca

’Il professore’ ha spento 99 candeline

Il professor Senno Monaci di Castiglione d'Orcia, novantanove anni, racconta la sua vita tra studi, insegnamento e passioni artistiche, mantenendo vivace la sua curiosità e attività nel piccolo paese toscano.

Il professor Senno Monaci di Castiglione d'Orcia, novantanove anni, racconta la sua vita tra studi, insegnamento e passioni artistiche, mantenendo vivace la sua curiosità e attività nel piccolo paese toscano.

Il professor Senno Monaci di Castiglione d'Orcia, novantanove anni, racconta la sua vita tra studi, insegnamento e passioni artistiche, mantenendo vivace la sua curiosità e attività nel piccolo paese toscano.

Novantanove anni (compiuti il 15 agosto) e non sentirli, mantenendo diversi interessi e la voglia di uscire tutti i giorni - accompagnato dal fidato Gheorghe - per una passeggiata e le conversazioni in piazza. Difficile a Castiglione d’Orcia trovare qualcuno che non conosca Senno Monaci, ’il professore’: diplomato a Roma nel 1941, laurea in scienze economiche e commerciali nel 1951, insegnante di ruolo di ragioneria e computisteria dal 1961. "In realtà – esordisce – non ero destinato allo studio. Il mio babbo aveva un’avviata macelleria in paese e commerciava anche in formaggi; a lui serviva il mio aiuto. Ma poi mi trasferii a Roma per studiare e si aprirono nuove prospettive".

Ovvero?

"Nel 1975 divenni preside, prima a Civitavecchia, poi nella capitale. Poi fui nominato coordinatore tecnico delle iniziative di assistenza scolastica all’estero per i figli degli emigrati".

Professore, la conosciamo più come letterato…

"Non esageriamo. Però mi sentivo portato per arte, storia e letteratura, nel tempo libero mi dedicavo ad attività più affini a questi settori".

A Castiglione lei è stato animatore di molte iniziative: quali?

"Non mi piace lodarmi, ma fui il primo a volere la costituzione della Pro Loco nei primi anni Cinquanta. Ero anche attivo nel Comitato delle feste estive, pur abitando a Roma".

E la passione per il legno?

"Nel 1991 andai in pensione, mi iscrissi a un corso di restauro ma, a un certo punto, le cose da fare erano esaurite. Fu così che provai, prima con il traforo e poi con lo scalpello a cesellare il legno. Nel tempo ho realizzato vari soggetti, soprattutto quadri a intarsio, anche con figure a rilievo. Continuo ancora oggi, pur avendo rallentato il lavoro".

Auguri, professore.