Il presidente del tribunale saluta: "Ufficio riordinato, servizio alla comunità"

Carrelli Palombi a fine mese andrà a Lecce. Il procuratore Boni: "Perdiamo una persona di valore"

Il presidente del tribunale saluta: "Ufficio riordinato, servizio alla comunità"
Il presidente del tribunale saluta: "Ufficio riordinato, servizio alla comunità"

di Laura Valdesi

SIENA

"Lascio una città dove spero che l’amministrazione della giustizia sia regolatrice dei conflitti sociali, com’è giusto che sia". E ancora: "Siamo cresciuti insieme, personale amministrativo, avvocati e magistrati. Sono state create casse di compensazione, coinvolgendo anche il personale amministrativo che riveste un ruolo fondamentale. Il periodo del covid è stato devastante, la giustizia ha necessità di dialogo e di presenza. Siamo stati bravi a riprendere, seppure con grande fatica". Roberto Carrelli Palombi, a margine dell’evento da lui organizzato nell’aula magna dell’Università a Siena sul ’Modello costituzionale di giudice alla luce delle prospettive di riforme’, tira la riga dei suoi oltre sette anni alla guida del tribunale di Siena che entro fine mese lascerà per andare a dirigere la Corte di appello di Lecce.

"Una cosa che mi ha reso orgoglioso ed una che mi ha fatto dispiacere? Ripeto, quando siamo riusciti a riprendere l’attività giudiziaria in una situazione in cui mancavano disinfettanti, c’erano problemi spaventosi. La risposta di tutti è stata di impegno e sacrificio. Una grande soddisfazione. Momenti di rammarico ci sono stati perché combattiamo contro i mulini a vento nel senso che tutto quello che viene dal centro non sempre ha consapevolezza delle necessità degli uffici giudiziari. Spesso sembra che quando si assumono responsabilità di governo e si entra in certi organismi si perde il contatto con il quotidiano esercizio della giurisdizione ed il diritto del cittadino ad avere giustizia in tempi ragionevoli. Molte delle nostre attività si perdono in incombenze burocratiche e faticose che spesso non portano a nulla in termini di efficienza", dice Carrelli Palombi salutando le autorità attuali e anche ormai ex che sono tornate a Siena. L’ex presidente del tribunale Luciano Costantini, ora a Livorno, il giudice Jacopo Rocchi che è andato via da poco, l’ex prefetto. Non poteva mancare l’Avvocato presso la corte di appello di Roma Salvatore Vitello, ex procuratore. "Questo invito mi dà la possibilità di tornare a Siena, città che amo e di incontrare persone con cui c’è stata, in ogni ambito, collaborazione positiva. Soprattutto consente di salutare un collega ed un amico con cui – dice – circa 6 anni fa abbiamo iniziato la riorganizzazione degli Uffici mettendoci al servizio della collettività".

"I reati a Siena? Materia del procuratore Boni – ribatte Carrelli Palombi –, nell’esperienza dibattimentale ho constatato che i più ricorrenti sono violenze di genere, maltrattamenti in famiglia che caratterizzano più marcatamente alcune aree del territorio. Conseguenza anche del periodo del covid che ha messo in crisi alcuni istituti come la famiglia. Poi le bancarotte fraudolente, minori rispetto a prima ma continuano ad esserci. Il monocratico si occupa molto di violazioni in materia urbanistica ed edilizia perché si è attenti alla tutela del territorio e della sua integrità. In città il fenomeno del grosso spaccio, rispetto ad alcune aree del circondario, appare rarefatto". Viene naturale domandare cosa dice a Siena, salutandola. "Che ha un territorio bellissimo e che deve sviluppare una maggiore, ma non è una valutazione che attiene all’aspetto giudiziario quanto sociale, sinergia con la sua provincia che è altrettanto preziosa. Forse una delle più belle d’Italia. Spesso si nota un distacco dal territorio che non aiuta chi non è di qui ad apprezzare diversità e bellezze uniche dal confine con la provincia di Viterbo a quella di Firenze".

"Gli uffici giudiziari devono un rigraziamento a Roberto Carrelli Palombi, persona di valore, non sarà facile sostituirlo. Sapere giuridico non comune, sorriso che ben predispone l’interlocutore, capacità di rapportarsi con gli altri, dote necessaria per i dirigenti degli Ufficio. Senso pratico", esordisce il procuratore di Siena Andrea Boni intervenendo al convegno. "Ha fatto il sostituto, il giudice in Calabria, il segretario di una corrente della magistratura, è stato membro del Csm. Nato e vissuto a Napoli, maturità a Roma. Se penso a me, nato e vissuto nella bassa senese, mi viene un da sorridere. Sarà difficile per la città raggiungere gli stessi livelli. Un augurio sentito per le nuove funzioni", aggiunge Boni prima di soffermarsi sul tema dell’incontro. Partendo dalla sua esperienza personale – avvocato, giudice e per lungo tempo pubblico ministero – si dice "favorevole all’attuale assetto e – aggiunge – quasi obbligherei un passaggio fra le due funzioni. Non ho mai smesso di agire come giudice anche se da tanti anni sostengo la pubblica accusa". Strappa poi il sorriso raccontando di aver vinto con un’estrazione nell’aula magna dell’Ateneo senese la toga che tuttora indossa. "Una ’lotteria’ non proprio truccata – aggiunge – però ero l’unico uditore giudiziario presente: scontato che toccasse a me".