REDAZIONE SIENA

Il mondo poliedrico di Reale Il Palio narrato con serie tv

Attore e sceneggiatore, noto per essere il medico legale di Rocco Schiavone ama raccontare la festa. Da ’I trenta assassini’ a ’L’uomo sottile’ in teatro.

Il mondo poliedrico di Reale Il Palio narrato con serie tv

Nel poliedrico mondo di Massimo Reale, autore e attore tanto per stare stretti, c’è sempre spazio per la passione per il Palio, condita dalla sua presenza che spicca da professionista per Canale 3 Toscana. La conversazione con lui può amabilmente spaziare dal Palio al resto del mondo. Se cominciamo dal primo lo vedremo come interprete sul palco dei Rinnovati la mattina del 15 agosto alla consegna dei riconoscimenti del Mangia. "Leggerò ma soprattutto interpreterò – ci dice Reale – la prolusione per i Ragazzi del ’53 che si sono aggiudicati la medaglia di civica riconoscenza da parte del Concistoro. E’ un testo di Massimo Biliorsi e un modo un po’ diverso d originale per onorare questi sempre entusiasti senesi che diventano attori per divertimento e per beneficenza".

Ma arriviamo alla sua attività di professionista dello spettacolo: "Come sceneggiatore e soggettista sto scrivendo la terza serie dello sceneggiato tv ’Le indagini di Lolita Lo Bosco’ assieme a Massimo Gaudioso e Daniela Gambaro, dove ho fatto l’attore nella prima serie. Uscirà fra circa un anno. Come attore ho interpretato un episodio di Don Matteo, mentre per Rairadio, per la regia di un altro senese, Sergio Pierattini, interpreterò in diretta il 25 luglio il radiodramma 25 luglio ’43 Mussolini, sulla caduta del regime. Sono in attesa di sapere gli esiti per la nuova serie di Rocco Schiavone, nel mio ruolo del medico legale Alberto Fumagalli".

Per restare in sospeso fra Siena e il teatro, ci saranno altre repliche di ’L’uomo sottile’ per la regia di Pierattini? "Certamente, è un soggetto a cui teniamo tutti. Dopo il successo alla Pergola di Firenze, ci aspettiamo importanti repliche, fra cui Roma". ’L’uomo sottile’ è il copione che si ’attacca’ alla perfezione allo stile e anche alle aspirazioni di Reale, attore duttile e ben orientato verso certi personaggi mai volutamente centrati, ma un po’ ambigui come del resto sono nella vecchia tradizione gli stessi fantini del Palio, con uno di questi che si anima alla perfezione con la sua interpretazione. La differenza fra colpa e ruolo accettato è del resto sempre mal definita, in un mondo del Palio che aveva necessità di assassini sempre colpevoli. Massimo Reale mostra un sincero e coerente amore per il suo mestiere e sta riuscendo in una cosa quasi impossibile: interpretare i fantini per quello che sono, ovvero già grandi attori poco ben imitabili.