
Il patrimonio di Edward Safarik, grande storico dell’arte, confluisce nella Biblioteca e Fototeca Briganti al Santa Maria della Scala
"Uno storico dell’arte rigoroso con l’occhio per il bello. Purtroppo vedeva anche il brutto, ma non se ne crucciava: ogni cosa si può trasformare in meglio. Scriveva “Il soggetto della storia dell’arte è l’arte non l’artista, così come per la medicina lo è il paziente non il medico“". Così la figlia Maria Isabella delineava la figura di Eduard A. Safarik, grande storico dell’arte e figura di primo piano della cultura del novecento, che è scomparso quasi dieci anni fa, nell’agosto del 2015. Ed è quindi una rilevante notizia che riguarda non solo Siena, ma che è indubbiamente un motivo di vanto cittadino, il fatto che il suo immenso archivio, entri a far parte della Biblioteca e Fototeca Briganti del Santa Maria della Scala.
Questo prezioso patrimonio è formato da oltre 44mila fotografie e circa 66mila unità documentali cartacee. L’Archivio – Fototeca Safarik rappresenta l’ultima, e spesso unica, testimonianza documentale di straordinarie collezioni smembrate o disperse. Il frutto della ricerca di tutta una vita di Briganti e Safarik, amici e sodali, è finalmente tesaurizzato in un unico luogo, fianco a fianco; si è voluta così realizzare materialmente, a salvaguardia e per la fruizione pubblica di un vasto patrimonio culturale-iconografico, l’unione di ciò che spiritualmente mai fu diviso.
"Riguardo l’arte, papà diceva che si spiega da sé", sono ancora parole della figlia che ci aiutano a delineare la figura di questo grande intellettuale e a comprendere l’ampiezza e il valore di questa acquisizione. "Ha dato tutto sé stesso – aggiunge – in ogni campo, alla famiglia e al lavoro, con una passione encomiabile. Il pensiero di Eduard A. Safarik vivrà sempre, la sua eredità umana e culturale è incancellabile. Il suo volto sorride, la sua anima brilla".
Massimo Biliorsi