
Cambiare, per non morire. Istruzioni per l’uso riservate al giornalismo, che seguendo il precetto darwinista sopravviverà se si adeguerà alle...
Cambiare, per non morire. Istruzioni per l’uso riservate al giornalismo, che seguendo il precetto darwinista sopravviverà se si adeguerà alle trasformazioni in corso nell’era digitale. È questo il tema dell’appuntamento di oggi, alle 17.30, alla Biblioteca degli Intronati. L’ospite è Carlo Sorrentino, professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Firenze, con il suo libro ‘Il giornalismo ha un futuro. Perché sta cambiando, come va ripensato’. Insieme a lui, ne parleranno i giornalisti Michela Berti (responsabile della redazione di Siena de La Nazione) e Daniele Magrini. A introdurre l’argomento il presidente della Biblioteca degli Intronati, Raffaele Ascheri, curatore della rassegna degli incontri pomeridiani.
"Sarà una riflessione sulle prospettive future del giornalismo di fronte alle sfide dell’intelligenza artificiale – anticipa Ascheri – e di tutto ciò che riguarda le nuove tecnologie. Questo libro non è solo una difesa aprioristica della tradizione ma anche uno stimolo a creare un giornalismo al passo con i tempi che non vada a rincorrere internet e l’online, perché altrimenti come accade spesso l’utente medio si ferma lì. Il giornalismo deve mostrarsi capace di insistere sulla qualità e sull’analisi delle fonti. L’autore, senz’altro un’autorità in questo campo, suggerisce una sua ricetta".
L’abuso dell’intelligenza artificiale, le forzature algoritmiche, le notizie pilotate e che finiscono online senza le dovute verifiche solo per l’ansia di fare in fretta, perché tutto è troppo veloce e produce una sovrabbondanza di contenuti che anziché generare interesse da parte del pubblico provoca stanchezza, allontanamento, rifiuto. Sorrentino indaga le cause dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni e le conseguenze che stanno provocando.
Riccardo Bruni