
Il priore Marco Ricci illustra le attività, a partire dal convegno odierno "Peccato non essere usciti a sorte, c’è un po’ di delusione. Il Castellare avrebbe voluto correre a luglio e ora spera nell’Assunta".
di Laura Valdesi
SIENA
"Non correndo il Palio, la festa titolare in questo scorcio di stagione è ancora di più l’evento principale per i civettini", dice il priore Marco Ricci. "Un Provenzano da turisti, non era questo che volevamo ma bisogna accettare la sorte", aggiunge.
Che clima si respira nel Castellare?
"Di una Contrada che avrebbe tanto voluto correre. Ha ancora nei pori il successo del Leocorno, lo scorso anno ci sono toccati in sorte cavalli non proprio di prima fascia. Due Palii all’anno per una Contrada piccola sono bellissimi ma stancanti. Correrne uno sarebbe l’ideale, magari senza rivale. E’ da tempo che ’procediamo’ in coppia. Fermo restando che con l’avversaria c’è un ottimo rapporto e non credo che ci saranno problemi, in Piazza fra telecamere e cellulari ormai non possiamo più fare nulla. Non vogliamo che i nostri ragazzi abbiano problemi per il futuro".
Un cambiamento che non va giù a tanti.
"Molti lo stigmatizzano, ma nella vita come nel Palio, se vogliamo andare avanti occorre accettarlo. Forse era più bello prima ma in quel modo non si può più fare".
Certo è che al canape si vede sempre meno l’avversaria.
"L’auspicio è che qualcosa, in questo sì, cambi. Ferma restando una sana rivalità".
Torniamo alla festa titolare: caccia al tesoro con i bambini di tutte le Contrade e poi?
"Lo spettacolo di Ondeon è stato replicato, fra i bambini abbiamo scoperto che qualcuno sul palco si trasforma. Poi la cena al tegamino con una formula diversa dove, assegnato un numero alle pietanze, la giuria premia la migliore".
Oggi un incontro organizzato dall’Archivio in Civetta.
"Alle 18.30 le ’Memorie di carta e memorie d’acciaio- i bozzetti di Dario Neri e i sigilli di Luigi Ciocchetti che vedranno relatori Rita Rossella Ciani e Renzo Traballesi. Ci sono punzoni di Ciocchetti del 1800, timbri che sono stati donati al Drago e appunto alla Civetta, vista la collocazione della storica attività. Non erano mai stati tirati fuori, ora verranno presentati".
Poi avete messo insieme, venerdì 13, giovani e anziani.
"L cerimonia degli anni d’argento, chi ha 80 anni, va a a braccetto con quella per l’ingresso nella Contrada dei 18enni. Un bel modo per unire generazioni diverse facendo capire soprattutto ai ragazzi che il rione è impegno ma dà anche tanto".
Torna la musica in piazza Tolomei.
"Cerchiamo di dare fastidio il meno possibile, limitando il disturbo seppure ci troviamo nel cuore della città. Chiediamo ai residenti di essere tolleranti perché i giovani hanno bisogno di fare queste attività, non ci sono molte opportunità di divertimento a Siena. Già è difficile tenerli ancorati al rione... E senza le Contrade la città diventerebbe un dormitorio".
Alle 17 sabato il battesimo.
"Siamo fra i 25 e i 30 bambini, sono i nostri numeri".
Poi c’è la questione della ricognizione dei confini che sabato va ad impattare con il Graduation day dell’Università in Piazza del Campo.
"Non dovrebbero esserci problemi perché saremo lì intorno alle 18.45 quando, in teoria, la cerimonia è terminata. Se così non fosse sarà data la precedenza alla Contrada, interrompendo. Ma spero proprio che tutti gli incastri vadano al loro posto".
Novità per la Civetta sotto il profilo immobiliare?
"Abbiamo completato l’acquisto dei locali nella galleria che adesso è tutta nostra. Chiaro che poi servirà tempo per l’intervento di recupero. Comprato anche un piccolo fondo in via delle Donzelle che serve per riporre sedie e tavoli".