Il Fondo anticrisi diventa realtà

Passa all’unanimità la delibera sul caro bollette. Ora i bandi per erogare un milione 340mila euro

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di Cristina Belvedere

Il Fondo anticrisi annulla le distanze tra maggioranza e opposizione in Consiglio comunale. E’ passata infatti all’unanimità la delibera di ripartizione tra famiglie, imprese e Terzo settore di un milione e 340mila euro per far fronte al caro bollette. Il sindaco Luigi De Mossi ha parlato di "forza delle istituzioni senesi": "Era priorità del Comune votare la variazione di Bilancio e stanziare 1,3 milioni contro i rincari energetici. Da questa scelta politica e amministrativa è partito un cammino virtuoso. È una bella pagina della storia comunale senese".

Maria Concetta Raponi (SiAmo Siena), presidente della Commissione, ha sottolineato "il clima di collaborazione" e il "lavoro svolto in tempi brevissimi", illustrando i criteri di ripartizione del Fondo: per le famiglie 500mila euro; per il Terzo settore 190mila euro (di cui 60mila per il trasporto sanitario); per il mondo sport 150mila euro; infine bonus Tari alle imprese pari a 500mila euro. Laura Sabatini, gruppo misto, ha evidenziato l’importanza di aver ampliato la fascia Isee degli aventi diritto fino a 21mila euro, mentre Davide Ciacci (Siena Ideale) ha definito "opinabile la limitazione delle agevolazioni Tari solo alla zona 3 (fuori le mura)". Per Pietro Staderini, Sena Civitas, "il Consiglio comunale si è riappropriato delle sue funzioni". Più articolato l’intervento di Pierluigi Piccini, Per Siena: "Bisogna capire se si possono costruire le fasce di reddito diversamente rispetto all’Isee". E sulla variazione di Bilancio: "Abbiamo votato contro per un problema legato al taglio dei servizi, ora attendiamo i provvedimenti del Governo. Se avanzassero soldi, destiniamoli alla progettazione delle comunità energetiche". Concorde Alessandro Masi, Pd: "In un momento di cambiamento come questo bisogna costruire servizi aggiuntivi, ben vengano le comunità energetiche per arginare rincari in modo strutturale". Chiari Lorenzo Loré, F.I e Paolo Salvini della Lega: "Ora inizia il lavoro vero, cioè la predisposizione dei bandi, l’analisi delle domande e la stesura delle graduatorie per gli aiuti". Soddisfatto anche Maurizio Forzoni, FdI: "Questo è il punto di partenza, ma se avanzano soldi, significa che non abbiamo lavorato bene".