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Il Covid uccide la suora ’sorella dei bambini’

Chiusi: morta a 67 anni suor Marina Sperati, stroncata dal virus durante una missione in Madagascar. Ha insegnato a intere generazioni

Se n’è andata ad appena 67 anni, con quel sorriso che non l’abbandonava mai e che ha fatto ’innamorare’ migliaia di bambini in Italia e in Africa. Stiamo parlando di Suor Marina Sperati, conosciutissima a Chiusi per aver insegnato negli anni ’70 all’asilo delle Maestre Pie Venerini e per aver formato, coccolato, istruito tantissimi ragazzi e ragazze. La notizia, diffusa direttamente dalla Congregazione, è stata un colpo al cuore per l’intera comunità chiusina e soprattutto per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla. E’ morta di Covid in Madagascar, impegnata in una delle tante missioni umanitarie che hanno caratterizzato la sua vita. A Chiusi, come detto, arrivò negli anni Settanta: giovane, preparata, entusiasta, carismatica e anche molto bella. Un sorriso che sapeva rapire.

Divenne subito una protagonista della vita locale religiosa. Il suo cuore e la sua passione erano per i bambini, ma è stata un importante punto di riferimento anche per le famiglie e gli anziani. Amatissima nella cittadina etrusca, decise dopo qualche anno di lasciare Chiusi e di girare il mondo, soprattutto l’Africa, per portare ovunque il suo contributo di fede cristiana e di amore. "Ma che paura c’è? Coraggio, ti aspetto!" soleva ripetere agli ultimi del mondo e non solo a loro. Sui social e su Facebook in particolare è un diluvio di commenti da parte di chi a Chiusi, oggi adulto, l’ha conosciuta: "Onore a questa donna di Dio, dolce maestra di noi bambini di una volta e guida sempre presente", dice Elena Fatighenti. "Per me e per la mia famiglia è stata una presenza preziosa e un segno tangibile della presenza di Dio", afferma la sorella Silvia Fatighenti. "Mi rimarrà sempre impressa la sua oggettiva bellezza esteriore, ma mai infinita quanto la sua beltà interiore, il suo sorriso dolce e contagioso, la sua pazienza, la sua indiscussa fede", scrive Michela Chiezzi; "Resterai nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarti nel loro cammino terreno, la mia generazione non ti dimenticherà mai", chiosa Daniela Masci, assessore comunale alla cultura e al turismo.

Massimo Montebove