MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Il Chiostro della discordia. Annuncio di lavori al muro, ma ora è scontro aperto

La nuova proprietà dovrebbe partire oggi con i sopralluoghi. Lettera dei 27 dipendenti del gestore al prefetto: "No all’intervento in alta stagione".

Il Chiostro della discordia. Annuncio di lavori al muro, ma ora è scontro aperto

È il rifacimento del muro di cinta il tema che riporta alle cronache il Resort il Chiostro di Pienza. La querelle, tuttora al vaglio dei competenti magistrati, sul trasferimento della proprietà dalla diocesi alla società Utopia è contestato dalla società Masca che gestisce la struttura. Ora tra le due società lo scontro è sul muro di cinta, quello che sostiene il giardino e la piscina del Resort. Questa mattina, è quanto comunicato da Alessio Deledda amministratore della società Utopia, "alle ore 9 la ditta, da noi appositamente incaricata, inizierà i sopralluoghi preliminari all’allestimento del cantiere". L’inizio dei lavori, si legge ancora, è previsto nei prossimi giorno. Previsto il rifacimento di tutto il muro di cinta, quello che costeggia via Gozzante, una della parti di Pienza da dove si ammira la Val d’Orcia.

Un cantiere invasivo sia sotto l’aspetto dell’occupazione del suolo pubblico (a ieri il Comune - ci ha detto il sindaco Manolo Garosi - non ha rilasciato alcun permesso) sia per quanto concerne le conseguenze per l’attività turistica, nel pieno della stagione, e in particolare della struttura alberghiera. Ma a sostenere l’intervento c’è la presa di posizione della Soprintendenza, che nella lettera del primo luglio inviata agli interessati "ribadisce, in maniera perentoria, la necessità di procedere ai lavori di messa in sicurezza del tratto di muro". Dura la presa di posizione dei gestori, accorata e preoccupata quella dei ventisette dipendenti della Masca, che rischiano di restare senza lavoro. Ventisette lavoratori che si sono rivolti al prefetto affinché valuti la situazione ed eviti la chiusura del Resort in piena stagione. Metà di luglio, tempo di ferie per tutti.

Su questo si polemizza: "In piena stagione, a inizio di agosto, non si può – sostiene la società che gestisce il Resort – allestire un simile cantiere". Poche righe per dire che le criticità di questo muro emergono ben quattro anni fa. Prima le crepe sono state fronteggiate con piccoli pali di sostegno poi, a marzo scorso, il sindaco ha emesso un’ordinanza di messa in sicurezza del tratto di muro. È pericoloso, dicono i neo acquirenti, che realizzano proprio loro l’intervento, Un’opera eseguita con l’asseverazione dei propri tecnici. Il muro, è stato scritto, non rappresenta più un pericolo per la pubblica incolumità. Ma, resta inteso tacitamente, deve essere ricostruito perché quei pali che lo sostengono impattano in modo troppo forte, in quella splendida area.

Ma sul cantiere che Utopia vuole aprire in questi giorni la società Masca dice no, opponendosi alla chiusura dell’attività e rifiutando, anche, l’accesso all’interno del Resort degli operai. Non solo, ma quel cantiere, lo scrivono i gestori nella lettera inviata ieri sia alla società Utopia che alla Soprintendenza e al Comune, "manca dei requisiti previsti dalla legge". Mancherebbe il progetto esecutivo, non sarebbero state eseguite le indagini preliminari, non si conosce il nome della ditta che esegue i lavori, non si cita il titolo abilitativo, mancherebbe addirittura, il piano della sicurezza del cantiere.