
di Paolo Bartalini
Trigano riprende la produzione. A meno di inconvenienti dell’ultimo istante, dovuti per esempio ad astensioni improvvise dal lavoro nel mondo dei trasporti, le bisarche raggiungeranno la sede di Cusona permettendo così alle maestranze di tornare da oggi al proprio posto dopo due settimane di fermo produttivo con il ricorso alla cassa integrazione per i circa 450 addetti. Una notizia accolta con favore dagli stessi lavoratori, dalle organizzazioni sindacali, dai componenti della Rsu dell’azienda del polo del Plein Air della Valdelsa, in una situazione che rimane comunque assai complicata, nessuno ovviamente lo nasconde, sul piano internazionale, tra la crisi dei semiconduttori e gli effetti del conflitto Russia-Ucraina con innegabili ripercussioni a più livelli, anche sul piano della produzione in una superficie geografica nella quale si fabbrica oltre l’ottanta per cento di veicoli ricreazionali su scala nazionale.
Fim Cisl, per voce del responsabile del comparto camper Giuseppe Cesarano, effettua ora una ricognizione sul settore in generale in materia di occupazione, soffermandosi sulle singole realtà del distretto della camperistica tra le province di Firenze e Siena: "Laika a San Casciano Val di Pesa ha ridotto l’organico - spiega - ma una parte consistente ha ricevuto una proroga con l’impegno di richiamare i contratti a tempo determinato sospesi appena ci saranno le condizioni.
Trigano a Cusona di San Gimignano, ha prorogato i contratti a tempo determinato fino a giugno 2022 e sono stati stabilizzati a tempo indeterminato otto contratti. Luano Camp, a Orneto di Poggibonsi, ha prorogato i contratti a tempo fino a dicembre 2022 e sono stati stabilizzati tredici contratti. A Colle Val d’Elsa, zona Pian dell’Olmino, il marchio Pla del gruppo francese Rapido, ha prorogato i contratti fino a luglio 2022 e in dodici mesi ha compiuto quaranta assunzioni. Sea Autocaravan, ai Foci di Poggibonsi, ha prorogato i contratti a tempo determinato fino a giugno 2022".
Dal canto suo Fiom Cgil sostiene l’importanza di dare vita a un tavolo di settore in ambito regionale, con l’intento di esaminare a 360 gradi un quadro che si mantiene assai complicato. Obiettivo, arrivare anche a interessare della vicenda relativa al comparto nel suo insieme anche il Ministero dello sviluppo economico.
"Un confronto permanente - si afferma in conclusione da Fiom Cgil - congiuntamente con Fim e Uilm e alla presenza di Confindustria".