Il calzaturificio rinasce Un anno dopo il rogo

L’azienda Farida, con trenta dipendenti, era stata costretta a trasferirsi a Scandicci "Siamo orgogliosi e fieri".

Il calzaturificio rinasce  Un anno dopo il rogo

Il calzaturificio rinasce Un anno dopo il rogo

A poco più di un anno dal gravissimo incendio che lo aveva distrutto e devastato, il calzaturificio Farida riapre la propria sede di Chiusi Scalo. La storica manifattura oggi completamente rinnovata, che conta oltre 30 dipendenti, è un’eccellenza del territorio e produce scarpe per i più grandi brand mondiali della moda. In questi 12 mesi la produzione era stata spostata nell’altra sede del gruppo, a Scandicci, che adesso tornerà a svolgere le mansioni precedenti cioè modelleria per campionari, collezioni e sfilate. "Quel terribile incendio del 21 luglio 2022 ha causato la distruzione quasi totale della nostra azienda – racconta a La Nazione l’imprenditrice e titolare del calzaturificio, Manila Dalbello –. È stato un anno molto impegnativo e ricco di sfide che ha richiesto uno sforzo psicologico e fisico elevatissimo. La nostra azienda, che nel 2024 festeggerà i 50 anni di attività, ha ripreso l’attività subito alla grande, supportata dall’opificio di Scandicci che è stato convertito alla produzione, dato che lavoriamo per brand internazionali che non potevano essere delusi o tralasciati".

L’imprenditrice tiene a ringraziare i propri dipendenti: "Tutto ciò è stato possibile – afferma – grazie alle persone che lavorano con noi e alla collaborazione dei marchi stessi. Un premio alla serietà che questa azienda e i suoi lavoratori hanno sempre dimostrato, per il rispetto degli impegni e per la qualità del prodotto. Siamo orgogliosi e fieri di questa riapertura. Grazie a tutti coloro che ci sono stati vicini, dai vigili del fuoco, a molti colleghi imprenditori, fino all’amministrazione comunale".

Il calzaturificio è stato completamente rimesso a nuovo, entro i primi dieci giorni di settembre sarà completamente operativo.

Massimo Montebove