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Il "Bosco" che spopola sui social Un fazzoletto di terra diventato simbolo di buone pratiche agricole

E’ quello realizzato da Francesca Della Giovampaola a Montepulciano Stazione: 145mila follower. La sua esperienza, che compie 10 anni, è stata tradotta in un libro che sarà presentato il 21 maggio.

Il "Bosco" che spopola sui social Un fazzoletto di terra diventato simbolo di buone pratiche agricole

Una scelta di vita, di coraggio e di amore per la natura. Ma anche un progetto che ha raggiunto risultati importanti e che punta a crescere ancora. Parliamo del "Bosco di Ogigia", un piccolo ma prezioso fazzoletto di terra che si trova a Montepulciano Stazione, uno spazio verde che è diventato veicolo di buone pratiche ambientali e agricole. Con un successo clamoroso di follower sui social network, grazie ai contenuti, che si trovano anche nel sito, realizzati da Francesca insieme al compagno di vita e di lavoro Filippo Bellantoni. Sono passati dieci anni da quando Francesca ha acquistato il terreno, questa idea ne ha fatta di strada grazie ad un’anima "green" e alla capacità di raccontare un mondo, quello dell’agricoltura, in modo efficace e coinvolgente. Un ritorno alla terra e al suo paese, quello di Francesca, giornalista che ha lavorato per tanti anni a Roma. Poche settimane fa è uscito anche il libro, si chiama "La cura della terra" (Mondadori) ed è una guida ricca di consigli per chi vuole coltivare in modo naturale. Sarà presto presentata anche nel nostro territorio, il 21 maggio alle ore 17 al "Podere Pietraporciana". Una pubblicazione che dimostra come ormai il "Bosco di Ogigia" sia un riferimento per tanti. Appassionata di permacultura, la sostenibilità e l’amore per la natura sono dei pilastri che Francesca ha voluto per il suo orto. Insieme allo studio perché non si finisce mai di imparare. "Siamo in continua evoluzione - spiega Della Giovampaola - ricercando nuove tecniche perché l’orto è anche qualcosa di sperimentale. In questo quarto di ettaro la produzione è estremamente proficua, abbiamo anche una grande varietà di alberi e vogliamo valorizzare le erbe spontanee. Di chimico ovviamente non utilizziamo niente. Il compost ce lo produciamo noi, i trattamenti sono pochi e naturali, il letame arriva dai piccoli allevatori della zona". Il seguito è stato sorprendente, basta guardare i numeri, ad esempio quelli di YouTube con 145mila iscritti al canale. Dalle semine alle potature, dalle tecniche di coltivazione alle risposte a tanti quesiti che vengono in mente prima di "affondare" la mani nella terra. Il bosco è diventata un’attività a tempo pieno e che si mantiene, spinta dal successo di pubblico, dai corsi online e dalla fiducia ricevuta. D’altronde chi semina bene poi raccoglie. "Per il futuro - conclude Francesca Della Giovampaola - forse ci ingrandiremo un po’ ma in ogni caso resteremo sempre gli stessi. Se ne è valsa la pena dopo questi dieci anni? Assolutamente sì".

Luca Stefanucci