LODOVICO ANDREUCCI
Cronaca

Globo: un caldo torrido. I lavoratori non ci stanno e decidono lo sciopero

"I dipendenti hanno incrociato le braccia per denunciare una situazione microclimatica insostenibile", afferma in una nota la Filcams Cgil Siena .

L’ingresso dello stabilimento Globo a Colle Val d’Elsa, i lavoratori sono in sciopero a causa di un caldo insopportabile

L’ingresso dello stabilimento Globo a Colle Val d’Elsa, i lavoratori sono in sciopero a causa di un caldo insopportabile

Sciopero dei lavoratori di Globo a Colle di Val d’Elsa. "Le lavoratrici e i lavoratori – viene affermato in una nota della Filcams Cgil Siena – della Globo di Colle di Val d’Elsa hanno incrociato le braccia per denunciare il disagio causato da una situazione microclimatica insostenibile che non garantisce il benessere termico e fisico dei lavoratori!". Il punto vendita si trova all’interno di un’area commerciale frequentata da residenti e visitatori, ed è parte di una catena nazionale attiva nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. All’interno dell’esercizio lavorano numerose persone impiegate in mansioni diverse, dalla vendita all’assistenza clienti fino alla gestione del magazzino. "Il 23 giugno scorso, insieme alla Rsu, - spiega la sigla sindacale - abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della Globo, chiedendo alla Direzione Aziendale di farsi carico delle questioni concernenti il microclima all’interno del negozio, è stato fatto presente che all’interno della struttura sono stati rilevati in questi giorni oltre 33 gradi, nei prossimi giorni sono previste temperature in aumento con punte che si aggireranno all’aperto, nelle ore centrali della giornata, intorno a 40 gradi, in queste condizioni non si può lavorare! All’Azienda abbiamo detto che qualora non fossero stati presi adeguati provvedimenti per risolvere la questione, sarebbero state intraprese iniziative sindacali". L’azione sindacale si inserisce in un più ampio contesto del lavoro che ogni giorno viene svolto. Eventuali sviluppi sono attesi nei prossimi giorni. "La soluzione migliore, per tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori al fine di evitare infortuni causati da mancamenti e cali di pressione, - conclude l’organizzazione sindacale - sarebbe quella di rifare l’impianto ex-novo, qualora questo non fosse possibile, chiediamo la sostituzione delle parti inefficienti del vecchio impianto poiché alcune di esse non funzionano correttamente. La sicurezza sul lavoro non è uno slogan! Basta scherzare sulla pelle di chi lavora!". La situazione è in corso di osservazione e possibili aggiornamenti potrebbero essere comunicati in seguito, in relazione agli esiti di eventuali interlocuzioni o valutazioni da parte dei soggetti coinvolti, anche sulla base delle informazioni tecniche disponibili, dei tempi necessari per eventuali approfondimenti e delle modalità che saranno definite nel rispetto dei rispettivi ambiti di competenza.