"I veti che bloccano tutti i progetti Colpa di un paradosso italiano"

"Il Governo ci spinge verso le energie alternative, spunta sempre un comitato contrario. Pesa la sindrome Nimby"

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di Pino Di Blasio

Roberto Pierucci, amministratore delegato di Rcr, definisce "un paradosso italiano e toscano" quella che altrove liquidano con sindrome Nimby, non nel mio giardino. Ovvero la pletora di comitati e collettivi che riescono a paralizzare qualsiasi progetto. "Il Governo ammonisce le imprese italiane - è il prologo di Pierucci - a puntare sulla riconversione energetica e sulle fonti alternative. Però non è dalla parte delle aziende, come la Rcr, che cercano di farlo da anni e ogni volta vedono i loro progetti saltati per la burocrazia".

Non parla solo delle centrali idroelettriche sull’Elsa?

"No, c’è un precedente. Nel 2010 presentammo il progetto di una centrale a biomasse, che avrebbe rifornito anche diversi palazzi comunali. Fu approvato dalla Provincia, noi cominciammo a stipulare contratti con chi ci avrebbe fornito il legno. Ma nacque un comitato del No e la Provincia si tirò indietro".

Sulle due centrali idroelettriche c’è il sì della Regione, ma il Comune è contrario.

"La Regione ha approvato il progetto con entusiasmo, ma spunta sempre qualcuno che si oppone. Rcr ha aderito all’idea del ’Tubone’ da un anno, da quando la Silextech, la società che dovrebbe gestire le due centrali, ci propose di utilizzare l’energia idroelettrica prodotta. Parlano di 3-4 Gigawh all’anno, una potenza istantanea di 0,6 Megawatt, che coprirebbe l’8% del nostro fabbisogno energetico".

Non è una percentuale bassa?

"Noi consumiamo di energia quanto una cittadina di 30mila abitanti ogni anno, in pratica 4,5 Megawatt all’anno. La centrale più grande, con una potenza di 445 kw, o se preferite 3 Gigawh, produrrebbe energia solo per noi. Un anno fa abbiamo dato la nostra manifestazione d’interesse, se il progetto andasse in porto, siamo pronti a rilevare l’energia prodotta".

Quali sarebbero i vantaggi?

"Rcr ha pagato ad agosto 2022 una bolletta energetica di 2 milioni di euro per un mese di produzione. La bolletta di agosto 2021 era di 400mila euro. L’energia idroelettrica alternativa genererebbe un risparmio sicuro, un taglio netto su 200mila euro al mese. La centrale dedicata a un solo consumatore avrebbe come effetto positivo che le captazioni di acqua sul fiume Elsa potranno essere limitate e controllate più facilmente. Il corso del fiume sarebbe più tranquillo".

Come finirà il duello?

"Mi auguro finisca bene, anche dal punto di vista governativo. Non so dirle quanto costerà la centrale, la società ha dichiarato di avere risorse sufficienti per finanziarla. L’altro paradosso italiano è che lo Stato, non aiutando le aziende in crisi per i costi energetici, le spinge a mandare dipendenti in cassa integrazione. Quindi a carico dello Stato, con soldi spesi a fronte di aziende che non producono"