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I 50 anni de ’I Malavolti’. Drago, una storia di carta

Il 23 maggio nella Galleria dei Costumi la presentazione del numero speciale. Un anniversario da celebrare con i direttori delle testate di Contrada.

I 50 anni de ’I Malavolti’. Drago, una storia di carta

Sembra ieri, ma ’I Malavolti’, la testata giornalistica della Contrada del Drago, compie cinquant’anni. Dieci lustri esatti da quel maggio 1974 quando, poco prima della Festa Titolare, il rione di Camporegio cominciò a diffondere quelle pagine destinate ai contradaioli, ma non solo a loro, come è accaduto ed accade a tutti gli organi ufficiali delle nostre Contrade. C’era al tempo soprattutto la necessità di diffondere le notizie della vita del rione, proprio quel rione che andava a perdere gran parte dei suoi antichi e tradizionali "boni habitatori".

In cinquant’anni non è cambiata "solo" grafica e contenuti, sono cambiati gli autori, lo stile, ma soprattutto intenti, finalità e lettori. Il Drago vive questo avvenimento con un evento, il 23 maggio alla Galleria dei Costumi in via del Paradiso, che lo ferma nel tempo, con la presenza di colleghi e direttori delle altre testate rionali, ospiti e contributi importanti, e con una pubblicazione che ricorda questo lungo cammino. Ne parliamo con due dei coordinatori della redazione dei Malavolti. Il direttore "storico" Paolo Corbini e l’attuale Marco Mancini, che ha preso da pochi mesi le redini della pubblicazione dragaiola.

"L’antologia che abbiamo pubblicato - dice Corbini - propone le prime pagine e le copertine di tutti i numeri del giornalino fin qui usciti, che si susseguono accanto alla pubblicazione anastatica di un articolo selezionato per ogni anno. La scelta non è stata facile, e molti argomenti risultano attuali ancora oggi, nonostante siano stati pubblicati anche molti anni fa. Abbiamo voluto dedicare questo anniversario – conclude Paolo Corbini - a Gianfranco Campanini, che ci ha lasciato pochi giorni fa, e a Enrico Giannelli: furono loro due a ideare il nostro giornalino per la Festa Titolare del 1974".

Prosegue la descrizione dell’evento Marco Mancini, altro professionista del settore giornalistico: "Celebrando il cinquantesimo anniversario de I Malavolti, - afferma il direttore di oggi - oltre a dare alle stampe una pubblicazione che ne ripercorre la storia, che è poi la storia del Drago e della sua gente, ci siamo voluti interrogare sul significato, oggi, di una rivista cartacea di Contrada. È una riflessione che va oltre il nostro mondo e abbraccia da tempo anche quello dell’informazione e dell’editoria. Ci è sembrato interessante proporla, coinvolgendo il prossimo 23 maggio le consorelle, in occasione della presentazione del volume. Le domande sono semplici, le rispostemolto meno. Mentre sui nostri smartphone imperano l’informazione web, le chat e i social network, ha ancora motivo di esistere, un giornalino di carta che racconti, settimane o mesi dopo, quello che già hanno catturato e archiviato i nostri occhi digitali?" Così le luci del presente si scoprono attraverso i ricordi, che sono i giusti termini di paragone. Ricordare una cosa significa vederla veramente per la prima volta.

Massimo Biliorsi