DIEGO MANCUSO
Cronaca

Grazia Marchianò trovata morta. Oggi doveva parlare al Festival

Un’amica della professoressa ha allertato i Carabinieri. Era la vedova del filosofo Elémire Zolla

Grazia Marchianò trovata morta. Oggi doveva parlare al Festival

Una comunità incredula, attonita, colpita da un fatto doloroso e inatteso. Non ha impiegato molto a diffondersi a Montepulciano la notizia della morte di Grazia Marchianò, 83 anni compiuti il 13 marzo, per tre decenni anni docente di estetica comparata all’Università di Siena, orientalista, moglie e compagna di studi e di passioni di Elemire Zolla, filosofo, ricercatore e autore eminente in materia di religioni, di esoterismo, dal 1977 alla sua scomparsa, avvenuta nel 2002 sempre a Montepulciano, dove la coppia si era trasferita nel 1991, proveniente da Roma, con l’obiettivo di sfuggire al caos della metropoli.

Per ironia del destino il volto della professoressa, che conduceva una vita molto riservata benché dinamica, da giorni campeggiava sul manifesto della conferenza che avrebbe dovuto condurre oggi, con Massimo Cacciari, sul tema ’Musica, luce armonia’, per il Festival di Pasqua. "Ora mi fa impressione vederla in quella foto, immersa nella luce, sembra un presagio – dice Eleonora Contucci, organizzatrice dell’evento –. Stamani (venerdì ndr) le ho scritto l’ennesima mail, pregandola di rispondermi, perché cominciavo a essere preoccupata. L’ultimo nostro scambio di messaggi risale al 13 marzo, giorno del suo compleanno".

È stata proprio la mancata risposta ai tentativi di mettersi in contatto con lei a indurre un’amica romana a rivolgersi ai Carabinieri di Montepulciano che nella tarda mattinata di ieri hanno forzato il portoncino dell’abitazione di vicolo dell’Unione, nel centro storico, trovandola senza vita, probabilmente già da giorni. Il decesso è dovuto a cause naturali. Quella nuvola di capelli candidi che sovrastava il viso pallido e affilato, ingentilito da un elegante tocco di trucco, era familiare ai poliziani; intensi, soprattutto negli ultimi anni, erano stati i suoi contatti con le istituzioni, punteggiati da atti di generosità.

Nel 2018 aveva donato al Comune alcuni quadri del padre Giuseppe, già esposti al Museo civico nel 2016; era utente assidua della biblioteca comunale, alla quale aveva ugualmente donato parte della sua preziosa collezione; era stata munifica sostenitrice della Società Storica Poliziana e del Conservatorio San Girolamo, finanziando il progetto ’Memoria Poliziana’, in via di ultimazione. Il sindaco Michele Angiolini ha espresso il cordoglio della comunità e ha parlato di "una perdita dolorosa per il mondo culturale italiano". La salma si trova nella camera mortuaria del cimitero de Le Grazie, ancora non sono noti tempi e modalità dei funerali.