
Si sono vissuti minuti di grande apprensione, anche di autentica paura, domenica pomeriggio, intorno alle 16,30, a Montepulciano, quando, percorrendo il primissimo tratto di via di Gracciano nel Corso, subito dopo aver superato porta al Prato, un turista di 70 anni, che stava visitando la cittadina in compagnia della moglie e, almeno in quel momento, di un’altra coppia, è crollato sul selciato, perdendo immediatamente conoscenza. Le prime a intervenire sono state le dipendenti della Cantina Pulcino, esercizio davanti al quale si è verificata la scena, che hanno riferito di aver visto la persona, il cui colorito si era fatto subito cianotico, in condizioni veramente critiche: è così immediatamente partita la chiamata al 118, insieme al sollecito a intervenire con la massima celerità.
L’operatore del servizio, conoscendo evidentemente la disposizione dei defibrillatori nel centro cittadino, ha dato indicazioni affinché fosse rapidamente prelevato quello situato in piazza Savonarola, distante dal punto solo qualche decina di metri. Ma veramente decisivo, a quanto riferiscono anche i testimoni, è stato l’intervento di un medico, anch’egli un turista, un uomo descritto di corporatura robusta, che, senza perdere tempo, ha prima praticato il massaggio cardiaco allo sfortunato visitatore e poi, per due volte, in presenza di un nuovo arresto del battito del cuore, ha effettuato con il Dae la scarica elettrica che gli ha fatto riprendere conoscenza. Nel frattempo il sanitario ha chiesto che venisse lasciato spazio intorno al punto in cui stava operando, così le prime soccorritrici (che nel frattempo avevano portato un cuscino e dell’acqua) si sono adoperate per diradare il capannello di persone che si era inevitabilmente formato.
L’ambulanza è giunta sul posto molto rapidamente, il paziente è stato prelevato e consegnato poi all’équipe dell’elisoccorso, atterrato nella zona dello stadio Bonelli, che lo ha condotto alle Scotte, a Siena. Quando si è assicurato che l’uomo fosse affidato alle cure dei sanitari, il medico si è tranquillamente allontanato.
Dunque tre circostanze concomitanti hanno probabilmente salvato una vita umana: la prontezza con cui i testimoni hanno chiamato i soccorsi (e il loro tempestivo arrivo), la presenza di un defibrillatore automatico veramente ’a portata di mano’ ma soprattutto la generosità, il senso del dovere e la competenza con cui è intervenuto il medico di passaggio, eroe anonimo di una domenica pomeriggio che avrebbe potuto avere un epilogo ben peggiore.