
Siena, 10 novembre 2023 – Un Palio di squalifica all’Aquila (più una censura), uno alla Torre. Per i rispettivi fantini dell’Assunta, Bighino e Carburo, proposte 5 Carriere di stop per Pusceddu (più un’ammonizione) e 2 per Carboni. Queste le sanzioni più ’forti’ chieste dall’assessore delegato Giuseppe Giordano per i fatti del 16 agosto. C’è inoltre l’ammonizione per Gingillo – che avendone già un’altra rischia che scatti un Palio di squalifica – e anche per Bellocchio, invece ’pulito’ quanto a carichi pendenti. Una censura a testa per Bruco, Chiocciola e Oca, una diffida proposta per Scompiglio. Le 5 Contrade e i 5 fantini hanno ora 10 giorni per fare ricorso alla giunta comunale che pronuncerà l’ultima parola.
«L’addebito formulato è radicalmente infondato, in quanto frutto di un evidente travisamento dei fatti», sosteneva l’Aquila rivendicando che «Bighino si è limitato a difendere la propria posizione, con un atteggiamento rientrante appieno nei limiti regolamentari, contro i ripetuti tentativi del fantino della Pantera di disturbarlo per fargli perdere l’allineamento». Ripercorre minuto per minuto la mossa, ribadisce che in alcune fasi è la rivale che cerca l’Aquila. Non solo i deputati, ad avviso di quest’ultima, dimenticano che la sorte aveva messo accanto le avversarie, ma il comportamento «tenuto da Pusceddu ... ha finito per danneggiare solo l’Aquila... la Festa non ha subito danno». L’assessore delegato documenta, per contro, che la Contrada «ha messo in atto un atteggiamento provocatorio e di ostacolo». Di più: ha «esorbitato rispetto alla condotta a cui sono tenute le Contrade fra i canapi» e ha «al tempo stesso comportato l’incauta manovra dei cavalli causando una situazione di confusione». Va oltre, Giordano, sottolineando i due doveri dei fantini: prendere il posto che a ciascuno spetta e tenersi a giusta distanza l’uno dall’altro. «Pur non attribuendo la responsabilità esclusiva della grande confusione creatasi fra i canapi all’Aquila – osserva il giudice – e dubitando che la stessa Contrada abbia ordinato al fantino di sollecitare così veementemente e di continuo il cavallo», Giordano ritiene «che non possa essere esente delle responsabilità del comportamento di Bighino». Dissente inoltre sul fatto che la Festa non sia stata danneggiata «ritenendo l’incauto incitamento di Viso d’angelo un’inutile e sgradita forma di attenzione sulle peculiari modalità di svolgimento della mossa». Scompiglio, che correva nella Pantera e per cui viene proposta una diffida, pur difendendosi evidenziando tra l’altro che se c’è stata una reazione da parte sua «rientra a pieno nei limiti della legittima difesa che non è stata eccessiva», non convince il giudice paliesco. «Pur ritenendo il comportamento di Scompiglio – scrive nell’ordinanza – conseguenza dell’azione di Bighino non concorda che lo stesso sia stato passivo come indicato nella memoria ma ha esorbitato rispetto alla condotta cui sono tenuti i fantini fra i canapi anche perché la reazione è stata sostanzialmente immediata rispetto all’atteggiamento di Bighino».
A rischiare un Palio di squalifica, vista l’ammonizione proposta, è poi Gingillo che correva nella Chiocciola. «Nel leggere l’intero svolgersi delle fasi fra i canapi appare evidente – è ancora Giordano – come la Chiocciola non abbia mai cercato di recuperare il terzo posto assegnato dalla sorte, ma abbia agito per ridurre e ostacolare il posizionamento del Bruco, non rinvenendo pertanto le circostanze relative al rischio di sanzionare in maniera errata chi ha effettuato e chi ha subito il cambio di posto». Inutile poi per San Marco richiamare ad esempio il caso Ares del 2022 che non ebbe ricadute sanzionatorie per la Contrada a causa del cambio di posto considerata «la brevità temporale di tutte le operazioni» di quella mossa. Niente estremi, insomma, per la responsabilità oggettiva dell’articolo 101 del Regolamento. Nel caso della Chiocciola, insiste Giordano, invece sì.