ALESSANDRO VANNETTI
Cronaca

Giovani, sospetti e armati Bloccati dai carabinieri

Un italiano e due stranieri sono stati fermati mentre viaggiavano in auto. All’interno dell’abitacolo sono stati trovati dei coltelli di dimensioni proibite.

Giovani, sospetti e armati  Bloccati dai carabinieri
Giovani, sospetti e armati Bloccati dai carabinieri

di Alessandro Vannetti

Giovani, sospetti e armati. Erano così, un italiano e due stranieri finiti nei guai con la giustizia dopo essere stati fermati da una pattuglia dei carabinieri della stazione di Colle, durante un servizio di controllo del territorio finalizzato alla importante prevenzione di furti in appartamento.

L’atteggiamento che i ragazzi hanno assunto quando è stato loro intimato l’alt ha insospettito i militari, che hanno ispezionato l’auto su cui i tre stavano viaggiano trovando diverso materiale facilmente riconducibile non solo al consumo, ma anche al taglio di sostanze stupefacenti.

Circostanza che potrebbe far supporre l’inserimento del terzetto in un giro di spaccio, ma a far scattare provvedimenti più gravi è stato il ritrovamento di tre coltelli, venuti fuori durante la perquisizione a cui i ragazzi sono stati sottoposti: soprattutto quello trovato in tasca all’italiano, un pericoloso serramanico che la legge definisce ‘arma propria’ e che è proibito portare senza una specifica autorizzazione né un giustificato motivo. Nessuno dei tre ha saputo fornire alla pattuglia un valido motivo che giustificasse la presenza dei coltelli e per il giovane italiano è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica di Siena per il possesso ingiustificato del coltello. Diversa la sorte dei due stranieri, nessuno dei quai era in possesso dei documenti necessari per risiedere sul territorio italiano. Anzi, uno dei due era già stato espulso dall’Italia, ma era tornato clandestinamente nel nostro paese senza la necessaria autorizzazione del Ministro dell’interno: è stato, quindi, dichiarato in arresto e condotto al Tribunale di Siena per essere giudicato con rito direttissimo e nuovamente espulso.

Il secondo straniero, invece, è stato accompagnato alla Questura di Siena per essere trasferito al primo Cpr (Centro di Permanenza per il Rimpatrio) disponibile, in attesa di essere rimandato nel suo paese di origine.

Un intervento, quello dei militari che potrebbe aver scongiurato qualche, futuro, reato.