Giovani manager crescono. Paganelli, da Montepulciano al cda di una grande azienda

Ha 36 anni e dopo aver studiato al ’Sangallo’ è approdato a ’Zalando’. Ora guida un team di 75 persone che sviluppa software in ’Displate’.

Giovani manager crescono. Paganelli, da Montepulciano al cda di una grande azienda

Giovani manager crescono. Paganelli, da Montepulciano al cda di una grande azienda

Ad appena 36 anni, fa parte del Consiglio di amministrazione di un’azienda polacca, la Displate, che fattura oltre 100 milioni di euro e opera sul mercato online, prevalentemente negli Usa e in Europa occidentale; è a capo di un team composto da 75 persone, che si occupa di progettazione e sviluppo di software; dal 2012 ad oggi ha cambiato cinque volte occupazione, sempre in ambito internazionale, crescendo costantemente; sa che il suo orizzonte lavorativo può variare, in termini di tempo, dai 2 ai 5 anni, prima di un nuovo, necessario cambiamento. Nicola Paganelli, di Montepulciano, ora residente a Francoforte con la moglie Annabelle, tedesca, e le figlie Paula e Lara, di 5 e 2 anni, non ha però l’aria stereotipata del manager e si mantiene anzi con i piedi saldamente ancorati al terreno.

"Sono in costante contatto con amici e colleghi - racconta -, ci confrontiamo sulle reciproche esperienze: il problema per i giovani laureati italiani è entrare nel mondo del lavoro. Le aziende, per lo più, si limitano a chiedere "che sai fare?", domanda la cui risposta, per chi ha solo studiato, rischia di apparire, già in sé, un mezzo fallimento. Per aggredire i mercati internazionali - prosegue Nicola - occorrono idee, freschezza, energia, qualità che posseggono solo i giovani. Io ogni giorno mi chiedo quali forze fresche, idee nuove, posso trovare per far crescere la mia azienda, il mio team". "Nel mio percorso non sono mancati il caso e anche la fortuna - racconta Paganelli -, dopo il diploma allo scientifico Sangallo, mi sono iscritto al Dams, a Roma, e contemporaneamente al college "Saint Louis", per studiare chitarra elettrica: per me era quello il mio futuro. Poi, all’Erasmus, a Cambridge, un collega tedesco di poco più grande mi ha proposto di seguirlo a Zalando, allora crescente piattaforma di vendita online di abbigliamento. Ero convinto di aver fallito il colloquio, invece mi hanno assunto; non sapevo neanche usare excel, mi sono trovato in un dipartimento di finanza a fare prezzi per 500.000 capi di moda, con colleghi provenienti da studi specifici: ma mi sono impegnato, a vent’anni, le giornate e le energie sono infinite, se viene offerta la possibilità, si può veramente imparare di tutto". Da allora la carriera del giovane manager ha cominciato a galoppare: a 25 anni è stato inviato a Mosca a creare l’emanazione russa di Zalando; poi, dopo 9 anni di moda, ha detto basta, è stato assunto da un’azienda, sempre tedesca, che crea soluzioni e software per attività locali medio-piccole; infine è approdato a Displate, azienda che crea poster di metallo in chiave pop-culture. "La chitarra è sempre accanto a me - conclude molto realisticamente -, posso ancora strimpellare Jimi Hendrix, per stare bene; ma ogni attività, come lo strumento musicale, ha bisogno di essere praticata per non regredire e ridursi ad un esercizio di nostalgia".

Diego Mancuso