
di Massimo Cherubini
Anche in Val d’Orcia e Val di Chiana si festeggia per un successo sportivo. "Non solo calcio e Olimpiadi. Soddisfazioni sportive, almeno nella nostra zona, arrivano – postano i sindaci dei comuni dove risiedono i lanciatori della ruzzola, a partire da quello di Pienza Manolo Garosi – anche dai giochi radicati nella tradizione e che in molti praticavano da bambini". Giochi tradizionali che hanno visto la squadra Uisp conquistare la seconda posizione nel campionato nazionale di categoria che si è disputato a Monte Roberto, in provincia di Ancona.
Un gioco tradizionale, non facile e né banale. Richiede, infatti, allenamento e preparazione. Diversamente il lancio della "ruzzola", una rotella in legno che pesa sui seicento grammi, non corre tanto (oltre 200 metri) quanto serve per essere competitivi. Sei i componenti di ogni singola squadra (quella dei vice campioni era composta da sette tiratori, aveva anche un jolly) che si confrontano sue due manche da dieci tiri ognuna. La squadra capitanata da Mauro Mazzi e composta da Gianluca Nardi e Sauro Santinelli di Pienza, Maurizio Allacciati e Roberto Paoloni di Montepulciano, Simone Massini di Sinalunga e Luciano Favetti di Sarteano, ha lottato duro piazzandosi al secondo posto della 37esima edizione del campionato a squadre UISP di serie A. I sindaci dei comuni dove risiedono i giocatori hanno plaudito al titolo conquistato dai concittadini. "Facciamo i complimenti – scrive l’amministrazione pientina – anche per il tipo di gioco scelto. Non solo un gioco che richiede doti tecniche e di potenza non indifferenti, ma un pezzo di cultura italiana che negli ultimi anni ha subito una flessione di partecipanti proprio qui, nella zona di provenienza dei vicecampioni d’Italia, e che grazie a loro sopravvive e si tramanda. Per chiudere, quindi, ci permettiamo di dire che questo argento, anche se meno pubblicizzato di altri vinti in questi giorni, per certi versi vale un pochino di più".
Nel segno della tradizione, di un gioco dove per anni e anni in Val d’Orcia e in Val di Chiana era assai praticato. Con il passare del tempo è stato un po’ dimenticato. Ma non da tutti perché, come dimostra il risultato ottenuto al campionato italiano, molti sono coloro che lo praticano partecipando, in ogni parte d’Italia, a quelle manifestazioni dove la "ruzzola" viene praticata. Sia a livello sportivo sia come dimostrazione di un gioco popolare e di forte tradizione.