"Geotermia, così si realizza la transizione ecologica"

Fabrizio Landi (Confindustria): "La crisi energetica sta affossando le prime aziende, l’Amiata ha un tesoro da sfruttare"

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di Massimo Cherubini

"Un plauso senza se e senza ma". Fabrizio Landi, presidente di Confindustria sezione di Siena e presidente della Fondazione Tls approva il via libera dato dalla decisione del Governo sulla centrale geotermica di Abbadia San Salvatore e sull’eolico in Mugello. "La transizione ecologica si realizza con i fatti, non con i tira e molla".

I Comitati sono tornati a prendere una dura posizione affermando che sul fronte rinnovabili l’Amiata ha già dato.

"Dare, quando si parla di beni comuni come l’energia, è nell’interesse di tutti. La geotermia è una rinnovabile che non inquina, pulita. In altri Paesi sono attive delle centrali geotermiche di ultima generazione. Come quella che si intende realizzare in Val di Paglia, a binario unico ad emissione zero. Purtroppo ci vorrà del tempo prima che entri in produzione. Ma è essenziale attivare la politica del fare. Quella del ’no’ produce danni e ha prodotto danni che oggi ci stanno mettendo in ginocchio. Le rinnovabili sono importantissime. Giusto che ci sia anche un ritorno per le popolazioni che risiedono nel posto dove si realizza".

In modo concreto e abbastanza considerevole, altrimenti...

"Certo. L’esempio lo abbiamo. È sullo stile adottato dalla Basilicata. Anche qui ci si opponeva all’estrazione del gas. Oggi oltre ad alimentare le risorse dell’Italia, offre un ritorno ai cittadini di questa regione. A loro la bolletta del gas arriva ‘leggera’ perché pagano il solo costo del trasporto".

C’è chi sostiene che con la nuova centrale si possono provocare eventi sismici.

"Credo che, dopo gli approfonditi studi, questo rischio sia stato escluso o fortemente ridimensionato. I terremoti, come la natura vuole, possono anche arrivare. Come arrivano da altre parti dove non ci sono centrali geotermiche . L’Amiata è un tesoro sopra la terra e ha un tesoro sotto la terra. Da sfruttare perché il futuro è già arrivato, la crisi energetica sta affossando le prime aziende".

Il quadro della situazione di quelle che operano nella nostra provincia?

"Semplicemente drammatico. Fino a giugno la ripresa ha galoppato. Andava tutto alla grande. Ora il prezzo di gas e luce ci sta uccidendo. Siamo, come lo sono tutti, assai preoccupati. Bisogna intervenire in fretta. Diversamente anche nel nostro territorio ci saranno serie e pesanti conseguenze.

Oltre alla tempestività nel sostegno cosa fare?

"Ritrovare un senso dell’interesse comune. Snellire le procedure, abbattere, in modo concreto, la burocrazia. Dire a quelli del ‘no,no’ che bisogna cambiare registro. Ecco perché come industriali plaudiamo alla decisione del Governo che ha dato il via libera per la centrale di Abbadia San Salvatore. Una decisione nel segno della coerenza e della tempestività. Dobbiamo correre perché solo così possiamo sperare di limitare i danni di una crisi epocale".