Fronteggiamenti, processo bis il 21 giugno

Prima udienza per 11 nicchiaioli e 6 montonaioli per i fatti del luglio 2018. Oltre alla rissa contestata la resistenza a pubblico ufficiale

di Laura Valdesi

SIENA

L’aria già frizzante. Niente terra in Piazza, il prossimo 21 giugno quando al Palio di Provenzano, quello della ripartenza dopo il buio della pandemia, che tutti proveranno a vincere, mancheranno pochi giorni. Per 17 contradaioli, 11 del Nicchio e 6 del Valdimontone, però, si aprirà il processo per i fronteggiamenti bis in Piazza del 2 luglio 2018. Dovranno riavvolgere il nastro della mente di quattro anni, quando a fine Carriera, dopo il volo di Brio su Rocco Nice nel Drago, si fronteggiarono appunto le due rivali proprio all’altezza delle finestre di Palazzo Sansedoni da cui l’allora procuratore Salvatore Vitello aveva appena assistito al Palio. Aprì un fascicolo conducendo le indagini con il pm Sara Faina che sostiene l’accusa nel processo madre, quello sui fronteggiamenti del 17 agosto 2015, sempre fra Nicchio e Valdimontone ma anche diversi ondaioli sono imputati per rissa. Dopo ben 26 mesi di rinvii delle udienze per via della pandemia, l’11 maggio (salvo novità) dovrebbe riprendere per loro l’istruttoria dibattimentale davanti al nuovo giudice Elena Pollini. In questo caso si procede per rissa.

Nel processo bis che si apre il 21 giugno, invece, oltre a tale reato viene contestata la resistenza a pubblico ufficiale. Per continuare a fronteggiarsi, questa l’accusa, sarebbero stati spintonati nove agenti della Polizia municipale fra cui l’allora comandante Cesare Rinaldi, più un carabiniere della 6° Brigata Toscana. Ecco l’aspetto delicatissimo della vicenda giudiziaria: è la prima volta che i contradaioli finiscono nei guai per tale ragione. Non tutti, però, solo a 12 dei 17 imputati. A seguito della citazione diretta a giudizio, prevista per entrambi i reati, i giudice ha fissato il dibattimento. Nella prima udienza si capiranno le scelte difensive degli avvocati in campo, Luigi De Mossi per i nicchiaioli, Fabio e Giulio Pisillo per quattro dei montonaioli, Daniela Marrelli per gli altri due. Si potrà scegliere il rito ordinario affrontando dunque il calvario del processo, oppure ricorrere ad eventuali riti alternativi. Dunque il Palio (incrociando le dita) riparte dopo il lungo stop ma riprende al contempo l’attività giudiziaria che fa temere una Festa sempre più ingabbiata e snaturata. Non ci furono sanzioni da parte del Comune nel 2018 per quei fronteggiamenti.