
di Marco Brogi
Nei prossimi giorni saranno effettuati degli interventi per consentire a breve la riapertura in sicurezza della pista ciclabile da Poggibonsi a Colle che scorre sotto il vecchio ponte da cui sabato mattina si sono staccate alcune grosse pietre, fortunatamente senza colpire nessuno. Si tratta di lavori che non interesseranno direttamente il ponte, sul quale dovranno essere fatti interventi importanti e risolutivi che tuttavia non dovrebbero spettare al Comune di Poggibonsi, ma a Rete ferroviaria italiana.
Il condizionale però in questo caso è d’obbligo, visto che bisognerà vedere cosa prevede il contratto stipulato a suo tempo tra Comune e Rfi per l’utilizzo in affitto da parte dell’amministrazione dei binari dimessi della ferrovia Poggibonsi-Colle per la realizzazione della ciclabile. Come dire, insomma, che il ponte in questione sarebbe di proprietà e di competenza di Rfi.
In attesa che venga chiarito chi dovrà realizzare i lavori per la messa in sicurezza della struttura, restano i disagi che il crollo delle spallette del ponte sta provocando. È chiuso, infatti, oltre a un tratto di ciclabile di oltre tre chilometri tra il cimitero di Poggibonsi e località La Rocchetta, anche un tratto di circa 200 metri della strada bianca di proprietà privata che passa sopra il viadotto franato e che porta a un agriturismo e al piccolo borgo di Vada, dove vivono sette famiglie.
Per arrivare a casa devono lasciare l’auto a un centinaio di metri e proseguire a piedi. Famiglie alle prese con notevoli disagi, come del resto i titolari e gli ospiti della struttura ricettiva. Il ponte dovrà essere messo in sicurezza e ci vorranno un bel po’ di soldi e di tempo.
Come del resto per il ponte di Bellavista, off limits da due anni per motivi di sicurezza. La Provincia ha approvato da diverse settimane il progetto definitivo ed entro questo mese, se tutto andrà per il verso giusto, partirà finalmente la gara d’appalto per la realizzazione del nuovo viadotto sulla Cassia, tra Poggibonsi e Staggia.
Costerà 10milioni di euro, stanziati a suo tempo dalla Regione. Un intervento che rappresenta una priorità assoluta anche per i disagi che con la chiusura del ponte devono sopportare gli abitanti di Bellavista e Staggia. Disagi che purtroppo devono affrontare anche le sette famiglie che abitano a Vada.