Fonte Battesimale malato: ci pensa l’Opificio

La direttrice Speranza: "Per decenni sono state immesse sostanze, cera e polvere, con macchie su bronzi e marmi e serie lesioni"

di Antonella Leoncini

Il Fonte Battesimale del Battistero di San Giovanni, meraviglia del passaggio dalla scultura gotica a quella rinascimentale, è sotto la protezione dell’Opificio delle Pietre Dure: una ‘tutela’ necessaria in questo periodo per riparare il suo precario stato di salute. È già partito il restauro di questa straordinaria opera in marmo, bronzo e smalto, realizzata tra il 1417 e il 1431 dai maggiori scultori del tempo, come Donatello, Jacopo della Quercia Giovanni di Turino, Lorenzo Ghiberti.meraviglia del passaggio dalla scultura gotica a quella rinascimentale.

"I lavori sono iniziati, con lo smontaggio di elementi e il loro trasporto all’Opificio; con le indagine diagnostiche e la prima parte della campagna fotografica", dice Laura Speranza, direttore settore restauro bronzo e armi antiche dell’Opificio delle Pietre Dure. Dirige l’operazione nl Battistero con il collega Riccardo Gennaioli il Soprintendente di Siena Andrea Muzzi. Il progetto sarà anticipato giovedì 29 aprile a ‘‘Il Saloncino. Un tè all’Opera’, di Opera della Metropolitana, realizzato da Opera Laboratori.

Lo stato del Fonte Battesimale?

"Sembra incredibile che, fino a oggi, non sia stata posta attenzione sulla sua condizione, risultata molto precaria. Per decenni sono state sovrammesse sostanze per ‘rinfrescare’ i rilievi con alterazioni che hanno inficiato la corretta lettura delle varie parti. E poi si sono aggiunti strati di cera alterati e di consistente polvere, macchie sui bronzi e sui marmi, lesioni sulle cornici che inquadrano le scene istoriate".

La decisione del restauro?

"Il soprintendente Andrea Muzzi ha giustamente colto l’esigenza di un corretto intervento conservativo sul fonte che, rispetto alle pareti affrescate restaurate, mostrava una situazione conservativa mediocre".

Il programma dei lavori?

"Senza imprevisti, pensiamo di compiere il restauro in due anni. Abbiamo programmato di smontare e lavorare separatamente sulle parti bronzee dei due lati del Fonte, per evitare di svuotare completamente il monumento dei suoi rilievi e delle sue statuette".

La partnership fra Opificio delle Pietre Dure e Opera della Metropolitana?

"L’Opificio. con i suoi settori specialistici su vari materiali, ha collaborato più volte con Opera. Si tratta di un consolidato rapporto di fiducia, basato sulla necessità di coinvolgere un istituto specializzato in restauro con grandi competenze ed esperienze per i più disparati materiali".

La sinergia tra grandi competenze è una condizione essenziale per i restauri importanti.

"Opere di particolare interesse storicoartistico e con complesse problematiche conservative, devono essere affidate a soggetti altamente specializzati. In ogni campo, il virtuoso rapporto fra enti con varie ‘mission’ consente di raggiungere i migliori risultati, valorizzando competenze e specializzazioni".

Quando si agisce su un’opera come il Fonte Battesimale si interviene sulla storia di un territorio, di cui il capolavoro è un’immagine. Il significato di queste operazioni?

"Qualsiasi intervento conservativo comporta un cambiamento dell’opera su cui si agisce e permette di comprenderne meglio i significati, attraverso l’approfondimento delle tecniche esecutive e dei materiali costitutivi".