LAURA VALDESI
Cronaca

Film sui Moschettieri, Veronesi svela i retroscena. 'I fantini? Ho trovato degli amici'

Il regista di ‘Tutti per 1-1 per tutti’ racconta della serata in scuderia da Andrea Mari. «Sul set umili e pazienti, dei grandi professionisti»

I fantini sul set (foto Tullio De Orsola per concessione Sky e Produzione)

Siena, 23 dicembre 2020 - «Siamo stati a mangiare nella scuderia a Vescovado. Una delle serate più belle che abbia mai trascorso. Loro sono fantastici. Ganzi». Loro sono i fantini del Palio di Siena, comparse nel film di Giovanni Veronesi ‘Tutti per 1-1 per tutti’ che ‘debutta’ il 25 dicembre su Sky alle 21.15: Andrea Mari detto Brio, Giosuè Carboni in arte Carburo, Sebastiano Murtas, che in Piazza è Grandine ed Andrea Farris. «Quella sera, siamo andati quando erano ancora in corso le riprese, trovai anche Cianchino che cuoceva il capretto sotto la cenere. Uno dei miti del Palio, da brivido. Simpatica anche la moglie di Andrea (Mari, ndr). Eravamo lì con la consapevolezza di vivere una serata particolare. Me la sono goduta tutta con gente fantastica con la quale – spiega il regista Veronesi – vorrei avere a che fare indipendentemente dal cinema. Come amici, persone da tenere vicine. Quando uno ha la fortuna di incontrarle è bene non perderle di vista».  L’aveva detto Brio che intendeva invitarvi a scuderia. Quanti eravate? «Una decina di persone, anche se l’invito era molto più ampio, tra attori e tecnici. Tra gli altri c’era con me Rocco Papaleo».  I fantini-comparse nel film sono rimasti entusiasti e ringraziano per l’opportunità, ma anche Veronesi fa altrettanto.  «Indipendentemente dal fatto che era l’occasione per capire un mondo particolare, sul set sono stati di un’umiltà e di una pazienza eccezionali. Persone che non hanno certo bisogno di fare l’attore, eppure non hanno mosso un’obiezione a ciò che veniva chiesto loro, comprese appunto le lunghe attese».  Quale è il loro ruolo? «Sono agenti segreti al servizio di sua maestà la regina d’Inghilterra, le sue guardie speciali. Li ho scelti tutti non alti. Gli inglesi sono biondi e slavati, mi piaceva il paradosso che loro fossero invece piccoli e scuri come colore di capelli perché sardi, a parte Andrea. Hanno indossato parrucche e sono stati truccati».  Un ruolo di contorno, comunque, per la bravura nel montare a cavallo.  «Certo. E’ stato bello vederli sul set e capire che con quei cavalli sarebbero stati capaci di compiere evoluzioni clamorose. Io chiedevo solo di andare al galoppo ma fremevano. Pensavano all’inizio di essere stati scelti per fare cose più pericolose». Quanto tempo sono durate le riprese che hanno previsto la presenza dei 4 di Piazza? «Tre settimane. Non solo hanno superato bene la prova ma hanno dimostrato il loro valore. Nel senso che potevano anche restare isolati sul set, spesso accade quando si parla di ruoli minori. Invece sono stati ganzi, conquistando tutti. I fuoriclasse vengono fuori alla distanza. All’inizio non avevo un grande rapporto con loro. Piano piano, avendoli sempre a disposizione, ho cominciato a fare amicizia. Da lì in poi è stato un divertimento continuo. Ripeto, ho scritto anche di recente ad Andrea di non perderci di vista. Un bell’acquisto sotto il profilo umano».  Veronesi ora deve venire al Palio che non ha mai visto.  «Volentieri. Ma confesso che io sono più uno da cena di Contrada. Ecco, mi piace quell’atmosfera, quelle tavolate enormi. E non nascondo che sarebbe bello anche girare un docu-film su questo. Le cose emotive mi stimolano particolarmente, magari partendo da un puledro che nasce e che dopo qualche anno corre il Palio. Ho visto quanto amore c’è per questi animali e la simbiosi con i fantini».  Veniamo al film: cosa si attende dalla prima su Sky a Natale? «Quando uscivo in sala potevo fare calcoli, in questo caso si parla di pubblico televisivo e non so valutare. La cosa bella che ha fatto Sky è stato allargare la platea consentendo a tutti gli abbonati di vederlo. Mi aspetto che siano in tanti a vedere questa fiaba perfetta per la famiglia che mi sono divertito a fare e anche a rivedere». Progetti per il futuro? «Il sogno è correre il Palio, da solo, al trotto però! Dove non conta chi vince ma quante cene hai fatto prima! Scherzo, naturalmente. Ah, le cene ovviamente da Andrea!»