FABRIZIO CALABRESE
Cronaca

Festival delle Ombre La luce dell’amore

A Pogggibonsi domani ’Le Bakkanti’, sabato ’La bella e la bestia. La direttrice artistica Fragapane: "Spettacoli che si completano"

A Pogggibonsi domani ’Le Bakkanti’, sabato ’La bella e la bestia. La direttrice artistica Fragapane: "Spettacoli che si completano"

A Pogggibonsi domani ’Le Bakkanti’, sabato ’La bella e la bestia. La direttrice artistica Fragapane: "Spettacoli che si completano"

"Il festival di quest’anno vuole parlare delle ombre di Eros che sono tante e inquietanti". Parola di Marcella Fragapane, sotto la cui direzione artistica si svolge l’edizione numero 29 del Festival Internazionale delle Ombre. Manifestazione unica in Italia dedicata all’ombra e alla luce. Dove le associazioni e le famiglie di Staggia Senese adottano gli artisti ospitandoli.

Dopo l’avvio con ‘Polvere, dialogo tra uomo e donna’, di e con Saverio La Ruina, e con Cecilia Foti, dedicato al tema della violenza sulle donne, si prosegue con due appuntamenti da non perdere.

Domani, venerdì 13, alle 21.45, al Cassero della Fortezza va in scena ‘Le Bakkanti’ di Denise Diaz Montalvo e sabato 14, stessa ora e luogo, ‘La bella e la bestia’ di Roberto Anglisani e Liliana Letterese. In seno a Piazze d’Armi e di Città. Dopo la grande partenza con Polvere, si entra nel clou del festival.

Marcella Fragapane, cosa potrà trovare il pubblico sul palco con questi due prossimi spettacoli?

"In Polvere si è detto tutto ciò che riguarda la relazione amorosa e non di un uomo e una donna, ma parte dalla parola che mette in ombra la donna a cui toglie l’autostima. Le Bakkanti è un gioiello perché innanzitutto diamo spazio ad una compagnia giovanissima, appena formata che proviene dal Teatro di Napoli con uno spettacolo esaltante che richiama la tragedia di Euripide, quando le donne, le baccanti che seguivano Bacco, attraverso l’estasi, nello stordimento del vino, conoscevano se stesse e scappavano da casa per seguire Dioniso e nell’oggi le baccanti tornano per ribadire un desiderio, una voglia, un atto politico di libertà assoluta dei propri corpi".

E per quanto riguarda ‘La bella e la bestia’, cosa dobbiamo aspettarci?

"Chiudiamo con una favola dedicata ai bambini ma anche agli adulti perché gli archetipi del mito, della fiaba sono gli stessi, parlano delle strutture della psiche di chi siamo noi nel profondo attraverso immagini che appartengono a tutta l’umanità, la bestia, il brutto, il cattivo, l’orco, la strega, tutte ombre che l’arma segreta dell’amore riesce a trasformare, far cadere la maschera brutale e far tornare ad un amore reale, vero, paritario, di un maschile che toglie la maschera e accetta di vedere se stesso. Una triade di spettacoli che, quindi, si completa".

Da qualche anno non ci sono più i tradizionali luoghi di Staggia Senese. Un po’ di nostalgia?

"Molta nostalgia per la nostra Rocca che è un luogo sublime, ma non possiamo non dire che altrettanto bello è il Cassero, uno spazio meraviglioso per il teatro, una scena naturale che si adatta a tutti gli eventi e che per noi è un palcoscenico straordinario".