La giornata mondiale dell’acqua, il World Water Day, che si celebra ogni 22 di Marzo, è la giornata di un doloroso grido d’allarme: la risorsa principale per la nostra vita, per la vita del pianeta e anche per l’economia scarseggia pericolosamente e gli effetti sono evidenti ovunque. Eppure non si riesce a comunicare l’urgenza del problema, come denuncia il vincitore dello Stockholm Water Prize, il cosiddetto "premio Nobel" dell’acqua, l’ingegnere italiano Andrea Rinaldo. Non si riesce a spiegare ad esempio come la siccità e le inondazioni siano due facce della stessa medaglia legate ovviamente al cambiamento climatico. Qualche esempio: in Marocco il fiume più lungo del paese, il Muluya, ormai da qualche anno non riesce più a produrre acqua che sfocia nel mare, ma avviene il contrario ed è il mare ad avanzare; in Brasile capita spesso che i pescatori cerchino il pesce in corsi d’acqua altamente inquinati. La scarsità d’acqua non riguarda solo il Sud del mondo, riguarda parte dell’Europa e l’Italia dove fra l’altro si registra un’altissima percentuale di perdite in quella immessa in rete, il 42 %, mentre la media europea è del 23%. Il Libro bianco dell’acqua, arrivato alla sua quinta edizione avverte: se ne spreca così tanta che si potrebbe soddisfare il fabbisogno di 43 milioni di persone. Invertire la rotta non è urgente, è urgentissimo.
CronacaFermiamo gli sprechi: giornata mondiale dell’acqua