Fascino e magia nei Bottini Ecco Siena sotterranea

Il 2 dicembre visite all’antica rete di acquedotti che alimenta le fonti cittadine. Percorso di 320 metri tra la Biblioteca comunale degli Intronati e Fonte Gaia

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di Andrea Talanti

La Siena sotterranea schiude nuovamente i suoi segreti e svela la sua bellezza ai visitatori. È stato inaugurato ieri il percorso dei Bottini che va da via della Sapienza, con accesso dalla Biblioteca comunale degli Intronati, a Fonte Gaja; 300 metri da percorrere al di sotto dei palazzi e delle vie di Siena, tutti da scoprire dopo la lunga chiusura pre Covid e la nuova messa in sicurezza.

Un’iniziativa che punta ad implementare l’offerta del turismo esperienziale senese, con l’obiettivo di far conoscere a visitatori e cittadini un pezzo pregiato in più del patrimonio culturale cittadino come l’antica rete di acquedotti che ancora oggi porta acqua alle fonti disseminate nel territorio e nel centro storico. Un percorso che a partire dal 2 dicembre potrà essere visitato, seppur a capienza ridotta, per valorizzare e far conoscere un pezzo di storia senese, che proprio grazie a un sistema all’epoca più che innovativo ha saputo sopperire alle difficoltà di approvvigionamento idrico della città e della popolazione. E che proprio grazie anche a questo continuo autosostentamento, ha garantito l’indipendenza e la resistenza alle invasioni di Siena.

Rinnovato grazie all’unione di forze tra Comune di Siena, Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio, Vigili del fuoco e associazione ’La Diana’, il percorso prevede oggi un nuovo sistema di sicurezza, con numerosi pulsanti di Sos direttamente in comunicazione con operatori addestrati e qualificati dei pompieri, che avvertiti da remoto assicureranno il pronto intervento.

"Restituiamo alla città un patrimonio inestimabile – ha commentato il sindaco Luigi De Mossi, che ha guidato i partecipanti insieme all’assessore Pasquale Colella nella visita ai Bottini –, un’unicità che ha permesso anche ad altre città di sviluppare la propria offerta turistica. Ogni passo all’interno di questo acquedotto infonde emozione, è un’opera di fascino e ingegno che costituisce un pezzo della nostra storia, da conservare, preservare e valorizzare".

Un’emozione condivisa dall’assessore alla Cultura, che ha tenuto a ringraziare i volontari de ’La Diana’: "Un’associazione da sempre impegnata assieme all’amministrazione nella cura, nello studio e nella promozione di questo stupendo sistema di approvvigionamento idrico. Stiamo lavorando per la imminente riapertura del Museo dell’Acqua, tra le mie priorità fin dall’inizio e gioiello che unisce storia e innovazione, da valorizzare nuovamente all’interno di un percorso per i Bottini di Siena, vera eccellenza internazionale".