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Fabbrichina, le aste vanno deserte. Slitta ancora il recupero dell’area

Un ulteriore ostacolo sono le previsioni urbanistiche, ormai scadute, che complicano ogni eventuale progetto

Fabbrichina, le aste vanno deserte. Slitta ancora il recupero dell’area

A Colle sulla fabbrichina è ancora deserto. La notizia che si rincorre in questi giorni è quella delle due aste andate a vuoto. Per quanto riguarda il lotto B (ovvero l’edificio residenziale) il termine di presentazione delle offerte era il 27 settembre. Il prezzo base era di 828mila euro, con un rilancio minimo di 8mila euro, la stima era di ben 1.614.500 euro. Mentre per quanto riguarda il lotto E (la Vulcania vera e propria, in sostanza i fabbricati industriali e i terreni) che partiva da un prezzo base di 1.182.000 euro, la data della vendita era fissata per il 28 settembre. Niente di fatto. Deserto anche sul lato delle previsioni: il titolo abilitativo, per il lotto B, risulta scaduto e sarà necessaria la richiesta di nuovo titolo per il proseguimento dei lavori. Anche sul fronte del lotto E il Comune con l’amministrazione Donati aveva vinto nel 2021 un bando dell’agenzia dei processi partecipativi, con un finanziamento da 18mila euro per il progetto di una nuova biblioteca proprio nell’ex Vulcania. Anche in questo caso, però, sotto il profilo delle previsioni urbanistiche è tutto da riscrivere. Le previsioni della zona facevano parte del piano particolareggiato atpa3 denominato "la fabbrichina – vulcania" del 20032004, che fu realizzato dall’architetto francese Jean Nouvel, il piano era misto pubblico-privato e nel 2007 vennero avviati i lavori. In questo momento, però, sono scadute tutte le autorizzazioni edificatorie. L’intricata storia della Fabbrichina, quindi, ancora non è finita e saranno necessari dei passaggi per determinare effettivamente cosa ci verrà costruito. Oltre a ciò, le due aste sono andate deserte – manca solo l’ufficialità – e le stesse previsioni delle realizzazioni e delle funzioni in quell’area sono tutte da riscrivere. Da un punto di vista popolare è ormai comune pensare che proprio in questa zona sarà edificata la biblioteca. Altra storia, però, la realtà dei fatti e soprattutto tutti gli aspetti burocratici e tecnici, che in questa fase non danno sicurezze di questo tipo. Un aspetto non banale è quello di un notevole interesse che si aggira sull’area, anche da fuori Italia.

Le prossime aste sono previste tra qualche mese, la previsione potrebbe essere quella di avere qualche imprenditore interessato. Tante, quindi, le idee e la voglia di vedere finalmente attuata la riqualificazione totale de La Fabbrichina, però, serve sciogliere prima di tutto il nodo della proprietà e delle previsioni urbanistiche. Questioni primarie e non di poco conto.

Lodovico Andreucci